Decisione della Consulta sul caso Cappato, Pro Vita: “L’eutanasia e il suicidio assistito sono ormai pratiche legittime”

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ROMA – La decisione presa dalla Corte Costituzionale sul caso Dj Fabo “è la fine della tutela del diritto alla vita, fino ad oggi costituzionalmente garantito e protetto. La Corte ha accettato il principio che non va combattuto il dolore, ma eliminato il sofferente che a questo punto si sentira’ un peso per tutti: per lo Stato, per la famiglia, per gli amici”.

Questo e’ il commento di Pro Vita & Famiglia, onlus che ha promosso una campagna con manifesti choc e camion vela sul tema del fine vita, dopo che la Consulta ha deciso sul caso Dj Fabo in tema di suicidio assistito assolvendo Marco Cappato (foto) dal reato di aiuto al suicidio.

“La Consulta formalmente ha chiesto al parlamento di intervenire con una legge, ma di fatto ha legiferato, creando un drammatico precedente: il caso per caso. Il tutto in perfetta sintonia con la strategia dei radicali, cioe’ di trasformare la cronaca in regola ideologica. Infatti, il testo e’ chiaro: non tutti i casi sono punibili e nella fattispecie, l’aiuto al suicidio a Dj Fabo e’ stato addirittura legittimato. Non a caso Cappato canta vittoria, la vittoria della morte sulla vita”.

Così Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia e gia’ organizzatori del Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona.

Dal canto suo, Marco Cappato ha scritto su Twitter: “Da oggi siamo tutti più liberi, anche chi non è d’accordo. Aiutare Dj Fabo per me era un dovere. La Consulta finalmente ha stabilito che fosse un suo diritto. È una vittoria della disobbedienza civile, mentre i partiti giravano la testa dall’altra parte. Grazie, grazie a tutti! Liberi fino alla fine!”.