CNA ricorda che “non si tratta di un privilegio, ma di una misura per limitare gli svantaggi competitivi nei confronti della concorrenza di operatori esteri che godono di costi molto più favorevoli rispetto alle imprese italiane. Tra l’altro continua a gravare sulle accise sul gasolio un lungo elenco di componenti come il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935 e la crisi di Suez del 1956”.
Artigiani e piccole imprese “condividono i valori dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare” e “sono pronti a fare la loro parte per promuovere politiche ambientalmente sostenibili”. CNA, tuttavia, ritiene che tempi e modalità siano un fattore determinante per definire percorsi virtuosi verso la sostenibilità ambientale: “La progressiva trasformazione delle attività economiche deve necessariamente individuare punti di equilibrio per non penalizzare interi settori produttivi che sono fondamentali per l’economia e la società italiana”.
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