ROMA – “Sono stato combattuto tra due sentimenti: quello di andare da solo, preservando la purezza delle nostre idee, e quello della responsabilità verso il Paese, che rischia di ritrovarsi al governo con una destra che ci farà fare la fine del Venezuela”. Lo dice il leader di Azione Carlo Calenda intervistato da Repubblica. “Alla fine è prevalso il senso di responsabilità – afferma Calenda – Con questa legge elettorale andando da soli avremmo regalato trenta collegi alla destra”. Una destra che il leader di Azione definisce “populista”, sottolineando che “il pericolo non è il fascismo, ma quello di finire ai margini del G7”. Quanto all’accordo con Letta, Calenda è “molto soddisfatto”.
Letta “lo stimo – spiega Calenda – Lui è un socialista, io un liberale progressista. Lui è per il bonus ai 18enni, io lo giudico un errore. Ma alla fine, sul nucleo fondante di proposte, ci siamo trovati d’accordo”. Renzi che farà? “Lo vorrei con noi – dice Calenda – Ma mi pare di capire che andrà da solo. Mi dispiace, perchè è stato uno dei migliori premier degli ultimi anni”. In merito al programma, Calenda dice che il reddito di cittadinanza non sarà cancellato: “Però deve funzionare in modo che anche le agenzie private possano collocare le persone. Ci vorranno dei correttivi: se uno rifiuta il lavoro, perde il sussidio, esattamente quello che voleva fare Draghi”.