“False credenze”, alla scoperta del libro di Dan Ariely

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Trascinato in prima persona all’interno di una complessa teoria del complotto, Dan Ariely si immerge nel mondo delle false credenze

false credenze libroMILANO – Come può una persona che conosciamo da tutta la vita cambiare repentinamente il suo modo di vedere il mondo, magari abbandonando la razionalità in favore di narrazioni poco coerenti o addirittura completamente irrazionali? Su questa domanda si interroga Dan Ariely, professore di psicologia e di economia comportamentale alla Duke University, all’interno di “False credenze. Cosa spinge persone razionali a credere a storie completamente irrazionali”, in uscita il 25 ottobre per Roi Edizioni.

Da anni Ariely si occupa di studiare l’elemento di irrazionalità che contraddistingue i comportamenti sociali umani: studi che gli sono valsi la notorietà a livello mondiale e l’accredito come uno dei massimi esperti in materia. Recentemente però, la sua prospettiva da osservatore esterno è venuta meno quando – durante il boom di disinformazione riscontrato durante la pandemia di Covid19 – egli stesso si è ritrovato al centro di una serie di teorie del complotto.

Secondo una serie di post su alcuni forum online, infatti, l’accademico statunitense sarebbe stato al centro di un complotto (organizzato peraltro con individui del calibro di Bill Gates o l’elusiva e ipotetica loggia degli Illuminati), mirato a ridurre il numero della popolazione mondiale, sfruttando la pandemia come strumento e pretesto.

Trascinato nella vicenda, Dan Ariely, in pieno spirito da ricercatore, ha quindi deciso di non limitarsi a “non fare nulla” come consigliatogli da molti esperti di pubbliche relazioni, bensì di immergersi in questo ambiente diffidente portando alla luce i meccanismi che alimentano un sottobosco sociale fatto di paranoia, congetture e irrazionalità.

“Ho cercato di conoscerli, di entrare in empatia con loro, di capire cosa li aveva condotti a sprofondare nella spirale delle false credenze, per poi impiegare la lente della scienza comportamentale, al fine di generalizzare ciò che ho imparato”. In questo modo Dan Ariely si approccia a quella categoria di persone che si affida a false credenze al punto da maturare una visione del mondo distorta e spesso inconciliabile con quella altrui. Non si tratta però di esprimere un giudizio di valore o ridicolizzare una fetta della popolazione, bensì di far luce su un tessuto sociale apparentemente alieno e di studiarne il funzionamento dall’interno; solo in questo modo è infatti possibile riconoscere i meccanismi che spesso finiscono per trasformare individui perfettamente razionali in ciò che definiamo – forse non senza giudizio, sottolinea l’autore – teorici della cospirazione.

Man mano che la ricerca assume profondità appare sempre più chiaro che tutti possono finire vittime delle false narrazioni. Non si tratta infatti di una predisposizione personale o di una questione di intelletto; piuttosto, l’inclinazione a cadere in teorie del complotto e fake news deriva da una combinazione di elementi cognitivi ed emotivi e dal contesto sociale all’interno del quale ci si immerge, sia esso online o reale.

In un contesto iperconnesso e sempre più tendente alla polarizzazione, queste narrazioni fuorvianti trovano terreno fertile, a maggior ragione quando a diffonderle sono persone insospettabili, magari amici e familiari, delle quali ci fidiamo.

Sul piano personale, alcune delle caratteristiche che rischiano di far cadere gli individui nell’imbuto delle false credenze, così lo descrive Dan Ariely, non sono immediatamente etichettabili come negative, come il ragionamento intuitivo, la fiducia nelle proprie opinioni e la creatività. Ecco che l’immagine dell’imbuto assume a pieno il suo significato come un comportamento in grado di portare alcuni individui sempre più “a fondo” in un ambiente narrativo distorto, rendendo al contempo esponenzialmente più difficile abbandonare le credenze appena acquisite, al punto da rifiutare le opinioni contrastanti.

Partendo da una vicenda apparentemente personale ma ricca di parallelismi con eventi sotto gli occhi di tutti come l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, Dan Ariely mira a fornirci alcuni strumenti utili per affrontare un mondo dell’informazione sempre più complesso e di difficile lettura, bombardati come siamo da fonti sempre più incerte e narrazioni sempre più discordanti.

L’autore

Dan Ariely è professore di psicologia e di economia comportamentale alla Duke University, dove porta avanti le sue ricerche focalizzate soprattutto sull’analisi dei nostri comportamenti più irrazionali, ed è membro fondatore del Center for Advanced Hindsight. È autore di numerosi bestseller fra cui Prevedibilmente irrazionali, Perché, The Upside of Irrationality, The Honest Truth About Dishonesty. Noto al grande pubblico per i suoi TED talk (tra i più visti di sempre) e per la seguitissima rubrica Ask Ariely, che ha tenuto per dieci anni sulle pagine del Wall Street Journal, Ariely ha anche collaborato alla creazione del documentario (Dis)Honesty: The Truth About Lies.

“In questo libro intelligente, coinvolgente e ben scritto, Dan Ariely racconta il suo viaggio personale e professionale alla scoperta del mondo delle false credenze e delle teorie del complotto, e offre spunti e suggerimenti che, auspicabilmente, ci aiuteranno a proteggere il nostro fragile tessuto sociale dalle lacerazioni causate dalla disinformazione e dalla sfiducia”

YUVAL NOAH HARARI

SCHEDA LIBRO:

  • Dan Ariely
  • False credenze
  • Cosa spinge persone razionali a credere a storie completamente irrazionali
  • ROI Edizioni – pp. 336 – euro 25,90
  • In libreria dal 25 ottobre 2023