Fondi pubblici per le case ai gay: Pro Vita e Famiglia, “E ai disabili nulla?”

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ROMA – “100.000 euro di fondi pubblici per le case ai gay e ai disabili nulla? Palazzo Marino cerca partner per la Casa Arcobaleno, destinata a suo dire per l’accoglienza e l’inclusione sociale di giovani senza dimora allontanati dalle famiglie a causa dell’orientamento sessuale. Ma nulla va ai disabili che non riescono neanche a tornare a scuola, i cui diritti di accesso alla viabilità, all’assistenza domestica e agli insegnanti di sostegno spesso non vengono rispettati. Queste persone, non di rado, sopravvivono grazie agli enormi sforzi dei genitori, uno dei quali è costretto a lasciare il lavoro per accudire h24 i propri figli. Eppure restano abbandonati a se stessi” ha dichiarato Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia onlus, in merito all’idea di una casa rifugio per omosessuali.

“Ma c’è un altro problema. Condividiamo la denuncia, oggi apparsa sul quotidiano Libero, del rischio di una corsia preferenziale per i ragazzi gay quando si tratterà di dare un appartamento a chi non ce l’ha. Sarebbe incostituzionale, perché i cittadini sono tutti uguali di fronte alla legge”, ha continuato Brandi. “Un conto è preoccuparsi e proteggere le vittime di violenza, di ogni credo, colore o sesso, un conto è decidere a chi destinare un immobile in base all’orientamento sessuale. Due cose ben diverse. Neanche è diventata legge la proposta su l’omotransfobia di Zan, che già si intravedono le discriminazioni che inizieranno a tamburo battente dal giorno dopo: tutti quelli che non sono gay e legati a lobby LGBT saranno penalizzati”.