Guadagnuolo, Il cammino della speranza nel bimbo morto

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Guadagnuolo, Il cammino della speranza nel bimbo morto

La scultura-installazione dell’artista è dedicata a tutti i bambini morti sulle spiagge del mare Mediterraneo

L’opera scultorea-installazione “Il cammino della speranza nel bimbo morto” di Francesco Guadagnuolo è dedicata a tutti i bambini morti sulle spiagge del mare Mediterraneo. Il viso di profilo, con la testa rivolta in basso, braccia e mani ceduti lungo il piccolo bacino, immobile nel suo trapasso, stentatamente accarezzato dall’acqua e cullato dal flusso dell’onda della morte. Il bimbo ormai esanime dinanzi al respiro del mare si trasfigura in silenziosa morte nell’opera di Guadagnuolo.

L’artista dice: “non siamo davanti a una ripresa cinematografica per raccontare la scena di un film, ma ad una colossale sciagura pietosa davanti alla quale noi tutti avvertiamo un senso di inettitudine e di colpevolezza. L’opera sta facendo il giro del web e sta scuotendo grande commozione negli Stati di diverse Nazioni e Guadagnuolo lo rappresenta nell’istante del suo annegamento, segno dell’insuccesso dell’Europa caritatevole.

L’opera è diventata da subito simbolo umanitario e ci fa intendere nel profondo le sciagure che accadono nel mondo per tutte le atrocità subite dai bambini in guerre e conflitti. La scultura-installazione diviene personificazione del profondo dolore umano che purtroppo ritorna tragicamente come in quell’estremo cammino della speranza del bimbo dagli occhi chiusi sull’arenile.

Chi può raccontare il supplizio dei bambini? Chi può farlo in maniera esplicita? Giusto l’arte ne ha facoltà, dove non arriva la parola arriva l’immagine, e lo fa Francesco Guadagnuolo artista umanitario, Ambasciatore di Pace UPF, che lotta per i diritti umani e dell’infanzia per dirci mai più bambini morti nel Mediterraneo.

Il 25 dicembre 2018 l’Europa Cristiana si prepara a festeggiate il Santo Natale, ci si chiede dove sta la speranza Natalizia, che possa pensare alla pietà umana con tutta la considerazione di un’Europa civile che ha la responsabilità morale di aprire le porte alla solidarietà umana?”.