Il carrello della spesa rincara, in deflazione cinque città del Centro-Nord

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ROMA – A luglio 2019 il cosiddetto ‘carrello della spesa’, l’insieme dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, segna un rincaro dello 0,6% (da +0,2% di giugno), quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dello 0,7% (da +0,5%), registrando in entrambi i casi, quindi, una crescita più sostenuta di quella riferita all’intero paniere (che si attesta a +0,4%). Questi i dati definitivi dell’Istat che comunque rivede al ribasso la stima preliminare (era +0,8%).

A luglio 2019 ci sono cinque capoluoghi del Centro-Nord in, seppure lieve, deflazione. Sono Ancona, Livorno e Ravenna (in cui i prezzi segnano -0,3% per tutte e tre), Perugia (-0,2%) e Bologna (-0,1%). Lo rileva l’Istat, segnalando che in tutte le ripartizioni geografiche i prezzi decelerano rispetto a giugno: l’inflazione è leggermente al di sopra della media nazionale al Sud (da +0,8% di giugno a +0,6%) e nelle Isole (da +0,7% a +0,5%), mentre il Nord-Est e il Nord-Ovest registrano un dato pari a quello nazionale (+0,4%), rispettivamente da +0,8% e da +0,6% del mese precedente.

Un’inflazione al di sotto della media nazionale caratterizza invece il Centro (da +0,5% a +0,1%). Nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome e nei comuni non capoluoghi di regione con più di 150 mila abitanti quelli con l’inflazione più elevata sono Bari (+1,2%), Bolzano (+1%), Catania, Modena, Trieste e Verona (+0,9% per tutte e quattro).

L’Istat lima l’inflazione di luglio a 0,4%,ai minimi dal 2016 – L’Istat ha rivisto al ribasso la stima dell’inflazione di luglio 2019 fino a un tasso dello 0,4% (era +0,7% a giugno). La stima preliminare era +0,5%. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla rispetto al mese precedente. I dati definitivi di luglio “misurano un’inflazione che si posiziona al livello più basso da novembre 2016. Rispetto alla stima preliminare, si accentua l’inversione di tendenza dei prezzi degli energetici regolamentati”, è il commento dell’Istat.

Commercio estero:Istat, in calo export a giugno, -3,5% annuo – A giugno 2019 le esportazioni italiane su base annua subiscono una diminuzione del -3,5% determinata dalla flessione delle vendite sia per l’area Ue (-4,6%) sia per quella extra Ue (-2,1%). Lo rileva l’Istat aggiungendo che analogamente, sempre su base annua, anche le importazioni sono in diminuzione (-5,5%) sia dall’area Ue (-6,1%) sia dai mercati extra Ue (-4,7%). Su base mensile, invece, l’Istat stima una crescita congiunturale per le esportazioni (+1,2%) e una flessione per le importazioni (-2,1%).

L’aumento congiunturale dell’export è determinato dall’incremento delle vendite verso i mercati extra Ue (+3,9%) mentre quelle verso i paesi Ue risultano in diminuzione (-1%). Nel secondo trimestre del 2019 si registra un aumento congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più intenso per le esportazioni (+1,7%) che per le importazioni (+1,2%).