“Il medico dell’anima”, alla scoperta del libro di Massimo Lanzaro

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il medico dell'anima“Il medico dell’anima – Critica alla psichiatria dell’era pandemica” dello psichiatra e saggista Massimo Lanzaro è un’interessante raccolta di interventi incentrati sul proporre nuovi approcci per la prevenzione e la cura di ansia, depressione, panico, psicosi, fobie, stress da Covid e disturbi di personalità, con attenzione riservata non solo ai pazienti ma anche ai clinici e ai familiari.

L’autore auspica una rivoluzione nella gestione della sofferenza psichica e un’azione di anti-compartimentalizzazione delle branche del sapere in ambito psichiatrico, e propone la sua originale visione attingendo anche alla cultura cinematografica, sua grande passione. Vi sono quindi menzioni a significative opere quali il documentario “Samsara” di Ron Fricke – in merito alle aberrazioni odierne dell’essere umano – o il film “Il profeta” di Jacques Audiard, nel saggio in cui si tratta di fondamentalismo religioso. E all’arte cinematografica in generale si dedicano parole importanti, che mostrano l’attaccamento dell’autore a un linguaggio audiovisivo costruito su archetipi insiti nell’inconscio collettivo, che permette allo spettatore di identificarsi e vivere le emozioni senza pericolo, e allo stesso tempo fornisce uno strumento per comprenderle meglio e per operare una consapevole presa di coscienza personale.

Con una prefazione di Sir David Goldberg, Professor Emeritus al King’s College di Londra, il testo propone saggi divulgativi che possono essere approcciati anche dai non addetti ai lavori, ispirando riflessioni e domande sulla nostra salute psichica, facendo il punto sui successi e sui limiti dell’attuale terapia psichiatrica e reclamando un rilancio della disciplina sia a livello medico sia a livello accademico. Con lucidità e fermezza, e non risparmiandosi critiche costruttive, Massimo Lanzaro accompagna il lettore in un viaggio di esplorazione dei disturbi mentali, delle loro cause e dei possibili rimedi, cercando di eliminare il pregiudizio sociale e culturale che ne consegue. L’autore spazia (tra i tanti argomenti) dall’imprescindibile ambito della psicoeducazione alla limitatezza del “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM), passando per l’analisi dettagliata della depressione (distinguendola, a scanso di equivoci, dalla normale tristezza o dalla demoralizzazione) e del disturbo d’attacchi di panico (di cui è di notevole interesse la digressione sulla figura del dio Pan nella mitologia greco-romana), fino ad approdare a una riflessione sul mondo liquido in relazione al disturbo borderline di personalità e ai pericoli del sovraccarico superegoico in tempi di epidemia di coronavirus.

«È inammissibile che i disturbi mentali causino ancora condizioni di emarginazione e discriminazione. A causa della stigmatizzazione le persone vedono violati i loro diritti umani e molte di loro sono private dei loro diritti economici, sociali e culturali, divenendo vittime di limitazioni nel diritto al lavoro, all’istruzione, alla procreazione ed alla possibilità di ottenere le migliori condizioni di salute. È per questo auspicabile che si verifichino profondi e radicali mutamenti. In tal senso questo volume presenta un paradigma concettuale ed un approccio clinico, organizzativo e terapeutico assolutamente originali».

SINOSSI DELL’OPERA

In questa raccolta di saggi il mio tentativo è quello di sviluppare la possibilità di un approccio diverso alla sofferenza, diverso da quello pragmatico e talora brutale della cultura (nord)americana, differente da quello che viene erogato dai nostri malmessi servizi pubblici di salute mentale di questi tempi. Al contempo auspico che questo sia un input preliminare per una anti-compartimentalizzazione delle branche del sapere nel nostro ambito, in cui neuroscienziati, cognitivisti, comportamentisti, neuro-biologi, psico-neuro-immunologi, neuropsicanalisti, umanisti, filosofi, psicofarmacologi, fenomenologi, clinici, managers, psicoanalisti freudiani, ortodossi e non (e la lista sarebbe molto più lunga) sono “racchiusi” nella propria nicchia di sapere, custodendo gelosamente segreti che, se fossero invece debitamente integrati, porterebbero probabilmente ad una reale rivoluzione anche culturale, di cui c’è ormai immenso bisogno se si ha a cuore l’autentica cura delle persone.

SCHEDA DEL LIBRO

Massimo Lanzaro – “Il medico dell’anima – Critica alla psichiatria dell’era pandemica”

  • Genere: Saggistica/Psichiatria
  • Pagine: 166
  • Prezzo: 14,00 €

BIOGRAFIA DELL’AUTORE

Massimo Lanzaro – medico, psichiatra, psicoterapeuta e neuroscientista – è stato Primario e Lecturer al Royal Free Hospital di Londra, Direttore Sanitario in Italia e in Inghilterra, didatta con il Centro per la prevenzione delle psicosi UNIMORE/AUSL RE. Attualmente è Dirigente Medico e scrive sulle riviste B-liminal (UK), sulla C.G. Jung Page (US), su Ibridamenti/2 e collabora regolarmente con Psychiatry Online Italia. Complessivamente è autore di più di 20 articoli pubblicati su riviste scientifiche nazionali ed internazionali, di oltre 100 scritti che analizzano il cinema, l’arte, la letteratura e la poesia con approccio psico-sociologico, degli ebook “Nel punto atomico dove scompare il tempo. Saggi di psicologia” (2013), “L’effetto Casimir. Nuovi saggi di Psicologia” (2015) e “Il mito della normalità” (2018). Con la casa editrice Mimesis ha pubblicato il volume “Lo schermo e la diagnosi” (2019).