In calo il prezzo delle abitazioni usate

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MILANO – Il prezzo delle case usate registra una flessione dell’1,6% dopo i mesi estivi, attestandosi a una media di 1708 euro/m2. La tendenza annua resta in rosso, con un calo del 3,2%.

Per Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi idealista Italia: “In Italia i prezzi delle case continuano a diminuire per effetto della stagnazione economica e delle prospettive incerte sul fronte dell’occupazione e dei salari, mentre cresce l’affitto per la necessità delle persone di adattarsi a nuovi stili di vita all’insegna della mobilità lavorativa e personale. Tali dinamiche stanno trasformando la struttura sociale ed economica italiana provocando divari territoriali anche sul fronte dei valori immobiliari. I prezzi salgono nelle regioni più dinamiche del Nord Italia e in città come Milano e Bologna, dove stanno tornando ai livelli pre-crisi, mentre si registra una flessione nel resto del Paese. Tutto mentre il quadro generale rimane in chiaroscuro”.

REGIONI

L’ultimo trimestre ha visto cali in 13 regioni italiane su 20. Sono le Marche (-3,3%) a osservare il trend peggiore del trimestre, davanti a Lazio (-2,5%), Trentino-Alto Adige (-2,4%) e Piemonte (-2,1%). Tra le aree regionali in ripresa si segnalano Puglia e Friuli-Venezia Giulia, entrambe con un incremento pari al 2,1%, seguite dalla Valle d’Aosta che guadagna l’1,8%.

La Liguria (2.487euro/m2) è la regione con i prezzi di richiesta più elevati davanti a Valle d’Aosta (2.469 euro/m2) e Trentino-Alto Adige con 2.336 euro al metro quadro, in un ranking che vede nella parte bassa della graduatoria Sicilia (1.074 euro/m2), Molise (935 euro/m2) e a chiudere la Calabria con 914 euro.

PROVINCE

I mercati provinciali evidenziano le maggiori sofferenze, come mostrano i cali diffusi nel 70% delle macroaree rilevate. Oltre la metà delle variazioni negative del periodo restano superiori al 2%, con le variazioni negative di maggiore entità ad Ascoli Piceno (-5,1%) Teramo (-4%) e Pesaro Urbino e Rovigo (-3,6%). Dal lato opposto della tavola i rimbalzi più elevati spettano a Brindisi (10,4%), davanti alle province di Vicenza (3,7%) e Verona (3,3%).

Bolzano (3.425 euro/m2) si consolida come provincia con i prezzi delle case più sostenuti d’Italia davanti a Savona (3.084 euro/m2) e Firenze (2.790 euro/m2). Biella, con 670 euro al metro quadro presenta i prezzi più bassi davanti a Caltanissetta (759 euro/m2) e Isernia (796 euro/m2).

CAPOLUOGHI

Anche nelle 106 città capoluogo italiane monitorate il quadro resta negativo, con i ribassi maggiori al Sud, in particolare a Vibo Valentia (-7,2%), Isernia (-5%) e Siracusa (-4,8%). All’opposto sono i capuoghi del centro-nord protagonisti delle performance migliori che spettano a Rieti (7,2%), seguita da Treviso (6%) e Macerata (5,1%).Tra i grandi mercati Milano (2,2%) continua la sua crescita vigorosa, Bologna (0,1%) tiene, mentre Firenze (-0,6%) segna una battuta d’arresto dopo una serie di rialzi. Continuano a scendere i prezzi a Roma (-1%), Napoli (-1,1%) e Torino (-1,3%), Palermo (-1,9%) e Catania (-1,8%).

Segnali di ripresa accomunano parecchi importanti centri del Nord, tra i quali si segnalano i recuperi di Verona (4,3%), Reggio Emilia (3,4%) e Bergamo (2,8%).Venezia (4.445 euro/m²) rimane la piazza più cara, davanti a Firenze (3.891 euro/m²) e Bolzano (3.545 euro/m²), che precede a sua volta Milano (3.359 euro/m²). Nella parte bassa del ranking dei valori troviamo Ragusa (853 euro/m²), Caltanissetta (791 euro/m²) e il fanalino di coda Biella con 735 euro al metro quadro.