Incontro con la pittrice internazionale Ester Campese

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Ester_ioSPOLETO – Ama l’arte fin da piccina la pittrice di fama internazionale Ester Campese che abbiamo incontrato a Spoleto a chiusura della sua ultima mostra, una splendida mini-personale a Palzzo Leti Sansi all’ interno di Spoleto Arte.

Ester, il tuo amore per l’ arte nasce dal tuo innato bisogno di comunicare. Comunicare qualcosa a te stessa o agli altri?

“Credo che l’arte sia donare un pò di se stessi agli altri e un vero atto di generosità, quindi condividere una propria emozione un proprio sentire facendola intravedere attraverso l’occhio dell’artista che “guarda e sente” talvolta in modo “diverso”. Posso così fornire all’interlocutore lo spunto per una visone differente dal proprio vedere. Devo ringraziare in tutto questo il mio mentore Riccardo Bramante che condividendo con me il quotidiano, mi sprona sempre pazientemente, a guardare come nel film “Carpe diem” da un altro punto di vista, da offrire poi ai miei interlocutori attraverso le opere che realizzo”.

Internet e i social media hanno cambiato il modo di comunicare. Un tuo pensiero al riguardo?

“Credo che Internet e i social creino delle forti connessioni con gli altri. Inoltre, sapendo usare in modo appropriato questi mezzi, si può rendere la comunicazione più diffusa e fruibile da tutti gli interessati”.

Che uso ne fai della tecnologia?

“Tento di farne un uso consapevole, mantenendo comunque un contatto con la realtà, filtrando i messaggi che passano attraverso i media e il web, non subendo quindi, senza discernimento, i contenuti disponibili”.

In che modo credi che l’arte in generale e la pittura in particolare poi possano farlo?

“Come dicevo prima, se si usa la tecnologia con consapevolezza, attraverso l’arte si può diffondere un messaggio di fratellanza, di comunione e di positività, in un linguaggio universale. L’immagine, la musica ed altre discipline artistiche non hanno bisogno di una transcodifica linguistica, sono appunto comprensibili a prescindere dal luogo in cui ci si trova nel mondo reale e anche sul web”.

Ester CampeseQuindi l’arte è davvero per tutti?

“Sì, credo fermamente che l’arte in ogni sua forma, non solo quella pittorica, sia uno dei mezzi attraverso cui comunicare e che ognuno abbia, o debba avere, la possibilità di potersi esprimere, chi in modo più articolato e chi più elementare attraverso di essa”.

Qual’è la tua idea di arte odierna?

“Oggi si vede proprio di tutto e, poiché sono rispettosa e curiosa di carattere, amo esplorale le diversità attuali, frequentando spesso le mostre anche di altri colleghi artisti. Il pop – ad esempio – mi piace tantissimo, così come l’astratto che fornisce solo uno spunto per precorrere poi le proprie “linee” di pensiero. Inoltre amo e non trascuro anche le forme di arte più accademiche e classiche che, nel mio caso esprimo attraverso il figurato, avendo cura di non trascurare il nostro passato che è poi la struttura, o ancora la storia che ci porta fino ai giorni nostri”.

E di artista?

“Ogni artista credo che si possa distinguere da un dilettantismo, se riesce ad arrivare agli interlocutori. Anche un semplice taglio su di una tela; a titoli di esempio prendiamo un grande come Lucio Fontana: se arriva con il suo messaggio, cioè in questo caso saper andare oltre i confini di una tela, vuol dire che ha fatto “centro”. Io spero che chi osserva i miei quadri oltre all’impatto immediato cromatico o della figura rappresentata, sappia scorgere il messaggio sottostante, più complesso e – forse – meno immediato”.

É vero – come molti affermano – che attualmente sia molto screditata la figura dell’artista?

“Purtroppo sì”.

Tu sei stata protagonista di molte mostre sia personale sia collettive. Come ti prepari per affrontarle al meglio?

“In verità con un attendo studio del tema, con rispetto, con sacrificio e mai improvvisando. I risultati di una improvvisazione o di una preparazione – a mio avviso – si percepiscono. Lo studio, la preparazione e l’ideazione di un concept – secondo me – sono fondamentali per una buona riuscita”.

Qual’è stata la mostra che fino ad oggi ti ha maggiormente soddisfatto e perchè?

“Ogni mostra è differente, infatti ognuna come un figlio porta soddisfazioni e comporta fatiche. Da subito dalle primissime mostre sono stata contattata da direttori artistici che mi hanno proposta a livello internazionale. Direi che quella fatta a Londra mi ha dato diverse soddisfazioni, in quanto l’accesso al mercato inglese è un po’ complesso,non per nulla prima di esporre si verificano “gli accrediti” e le “competenze” che un artista possiede. Essere stata selezionata con una mia opera per pubblicizzare una mostra sul Wall Street International (Pagina Arte) mi ha sorpreso ed inorgoglita. Ho fatto diverse mostre legate anche al prof Sgarbi e anche queste non posso negare che mi hanno regalato delle grandi soddisfazioni”.

E ora quali saranno i tuoi prossimi impegni?

“Sarò presente a Monte Carlo per una premiazione all’arte e una contestuale esposizione con la partecipazione di Amanda Lear come artista. Ad ottobre sono stata invitata ad esporre ad una mostra in Svezia. Inoltre a fine anno è in preparazione una mia personale seguendo il tema “femminile”. A breve potrò essere più precisa”.