Influencer per mestiere: un lavoro o una passione?

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Influencer per mestiere: un lavoro o una passione?

Gli influencer, oggi, sembrano avere il pieno potere della Rete. E rivaleggiando gli uni contro gli altri, tentano di avere maggiore visibilità, raggiungere le vette di tutte le classifiche e ottenere il maggior numero di followers

Chi sono gli influencer? L’influencer è quel personaggio che divenuto famoso sui social network, è in grado di influenzare, appunto, le scelte verso un determinato settore. In concreto l’influencer sponsorizza un prodotto più o meno consono al suo campo di interesse, attraverso il potente mezzo della rete.

È chiaro che i canali di informazione, in un’era in cui prevale l’immagine, sono tutti i Social Network: Facebook, Instagram, YouTube, Snapchat, ed altri.

Queste Star del Web riscuotono successo notevole, tanto da attrarre l’attenzione di siti autorevoli che ne monitorano il seguito, i consensi, le condivisioni. E stilano classifiche grazie alle quali è possibile conoscere le posizioni delle proprie Web Star preferite.

Non solo. È possibile anche misurare eottimizzare anche la propria presenza sui Social. Programmare strategie di analisi per accrescere le percentuali di ascolto e visibilità. Fino alla valutazione e la scelta degli influencer più adatti alla sponsorizzazione del proprio brand. Un ottimo strumento per le aziende che desiderano investire nel web marketing.

Si può quindi parlare di un vero e proprio inquadramento professionale? Si può essere influencer per mestiere? O parliamo invece di una semplice passione?

Osservando l’andamento dei fatti, sembrerebbe ormai che le persone, soprattutto le nuove generazioni, prestino un notevole consenso agli influencer, tanto da elevarli a soggetti da emulare. Simboli a cui somigliare, un target al quale aspirare per ottenere gli stessi consensi e conquistare la stessa credibilità. Forse per la mancanza di lavori concreti, forse per la crescente forza del web, sempre di più, quella dell’influencer viene considerata una strada da intraprendere, e perchè no, trasformarla in una fonte di guadagno.

È recente l’intervista rilasciata dall’influencer Lissette Calveiro al “New York Post”. La ragazza di 26 anni che vanta circa 25mila followers su Instagram, ha dichiarato di essersi indebitata per riuscire a diventare una Star dei Social.

“Facevo shopping in virtù dello scatto perfetto” – ha raccontato, fino ad accumulare 10mila dollari di debito in un anno. “Poi mi sono resa conto di vivere dentro una bugia” – ha confessato, ed ora è tornata alla sua vita lavorando per saldare i debiti ed utilizzando solo i vecchi post.

A questo proposito, è necessario specificare che, vista la netta crescita della “professione”, troviamo da un lato aspiranti influencer: coloro che aspirando alla carriera social, si accontentano da principianti di promuovere i brand, a seguito di omaggi da parte delle aziende. E influencer “di professione” che, senza addentrarci nel tunnel delle cifre, guadagnano laute somme, il tutto però, non senza difficoltà.

Esistono infatti vere e proprie agenzie che si occupano di proporre i personaggi più adatti al brand da pubblicizzare. Più alto è il numero dei followers, più alta è la retribuzione, a patto che questi siano “reali”, cioè conquistati onestamente. Un merito che le suddette agenzie verificano costantemente.

Siamo davanti ad un nuovo mezzo di comunicazione?

Va detto, a tal proposito, che le agenzie che si occupano di branded content, e che fanno da intermediarie tra aziende ed influencer, stabiliscono una precisa attività di marketing. E controllano testi e contenuti pubblicitari prodotti dall’influencer, prima di pubblicarli. A discapito così di un parere il più possibile imparziale e sincero; e se parlando di comunicazione parliamo di opinioni imparziali in grado di fornire al pubblico gli strumenti necessari per conoscere i fatti reali, così come essi si presentano, forse siamo davanti più semplicemente ad un nuovo mezzo pubblicitario.

Gli influencer “che contano” infatti, cercano di rimanere fedeli al proprio stile, così che il follower possa continuare a percepire una certa spontaneità nel contenuto del messaggio pubblicitario, e meno l’aspetto economico dello sponsor. Uno sbaglio, in tal senso, comporterebbe per il personaggio, un calo del gradimento.

In definitiva, quella nascente dell’influencer, non sembra essere proprio la professione più facile del mondo. E rimanendo nel dilemma se è giusto o meno, vendersi per guadagno, si guarda alle nuove schiere di influencer come il nuovo grande mezzo di comunicazione.