Inps: nei primi tre mesi il saldo assunzioni-cessazioni è di +393mila

77

ROMA – Nel periodo gennaio-marzo 2018, nel settore privato, si registra un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +393.000, superiore a quello del corrispondente periodo del 2017 (+334.000). Lo comunica l’Osservatorio sul precariato diffuso dall’Inps. Il saldo annualizzato – vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi – consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro.

Esso a marzo 2018 risulta positivo e pari a +522.000, in leggera flessione rispetto a quanto registrato a febbraio (+550.000). Il saldo rimane ancora negativo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (-62.000), seppur in miglioramento per il terzo mese consecutivo. Continuano i segnali di rafforzamento per l’apprendistato (+69.000). Rimane positivo, anche se in decelerazione, l’andamento dei contratti a tempo determinato (+339.000), dei contratti di somministrazione (+32.000) e dei contratti intermittenti (+116.000).

Complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-marzo 2018 sono state 1.743.000: sono aumentate del 15,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. In crescita risultano tutte le componenti: contratti a tempo indeterminato +5,0%, contratti a tempo determinato +12,1%, contratti di apprendistato +18,6%, contratti stagionali +31,4%, contratti in somministrazione +18,0% e contratti intermittenti +51,9%.

Nei primi tre mesi dell’anno le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato (51.000) hanno registrato un forte incremento rispetto al periodo gennaio-marzo 2017 (+73,0%). In contrazione risultano invece i rapporti di apprendistato confermati alla conclusione del periodo formativo (-19,0%).

Le cessazioni nel complesso sono state 1.350.000, in aumento rispetto all’anno precedente (+14,5%): a crescere sono le cessazioni di tutte le tipologie di rapporti a termine, soprattutto i contratti a tempo determinato e in somministrazione, mentre diminuiscono quelle dei rapporti a tempo indeterminato (-6,6%). Analizzando la serie storica trimestrale 2014-2018 dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato instaurati con incentivazioni, resa disponibile dall’Osservatorio, si osserva che nel 2014 l’incidenza dei rapporti incentivati (considerando sia assunzione che trasformazioni) risultava pari al 25%; essa ha raggiunto nel 2015 il 58% mentre successivamente è progressivamente diminuita passando dal 44% del 2016 al 22% del 2018.

Nel primo trimestre 2018 su un totale di 548.000 nuovi rapporti a tempo indeterminato (incluse le assunzioni in apprendistato) i rapporti agevolati risultano circa 126.000, di cui 23.000 dovuti all’esonero strutturale giovani.