Leopolda 10, report e dichiarazioni delle tre giornate [FOTO]

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matteo renzi

Si è svolta a Firenze dal 18 al 20 ottobre la decima edizione della Leopolda, ad aprire la prima serata è stato il leader indiscusso di Italia Viva, Matteo Renzi

FIRENZE – “Un’Italia Viva-c’è”: ha dichiarato Renzi in apertura della manifestazione. “Doveva essere l’edizione dei flop: un abbraccio a tutti coloro che nell’ultima settimana hanno fatto propaganda affinché non venisse nessuno”, scherzando sul palco.

“La Leopolda del decennale ci porta a guardarci indietro. 10 anni fa sembrava impossibile riempire questa sala. Oggi dimostriamo che c’è un popolo che non ha paura di dire quello che pensa, che è forte quando le cose vanno bene, ma anche quando ci dicono che vanno male. Questo popolo c’è”, spiega Renzi.

“Un popolo vivo, anzi vivace, col quale tocca fare i conti. Questo è un luogo di libertà, dal quale sono passati amici che poi ci hanno lasciato, ma anche un luogo dove si ritrova chi è stanco del qualunquismo e del populismo”. “Ci sono persone che hanno segnato la storia di questi 10 anni”, dichiara Renzi, ricordando l’amico Tiberio, il fotografo cui è dedicata una mostra all’interno della Stazione.

“Tra le tante persone che vorrei ricordare, vorrei che la prima fosse un magistrato, che per anni ha lavorato con noi, passando anche da qui, dalla Leopolda: Raffaele Cantone, un esempio internazionale, con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, lanciata dal nostro Governo. Oggi le sue dimissioni sono passate sotto silenzio: Raffaele lascia il suo servizio al Paese, da qui parte il grande applauso della Leopolda al suo lavoro e a quello di tutti coloro che lavorano per combattere la corruzione”.

serata inaugurale leopolda

Durante la prima serata Renzi delinea il programma delle due giornate: “partiamo – dice Renzi – con un collegamento internazionale; non possiamo chiudere gli occhi dinanzi a ciò che sta accadendo in Kurdistan, perciò ci collegheremo con Kobane: noi siamo dalla parte delle ragazze curde, dalla parte del popolo curdo, contro l’invasione turca”.

“Poi ragioneremo di futuro: ambiente, sostenibilità, innovazione, insomma, un’alluvione di idee”, spiega Renzi.

matteo renzi leader italia vivaIl passaggio successivo è una stoccata ai retroscena di stampa, secondo i quali Renzi sarebbe intenzionato a far cadere il Governo Conte 2: “un mese fa abbiamo contribuito a far nascere questo Governo, dire che non vogliamo far aumentare l’Iva non significa volerlo far cadere. Noi lanciamo idee, non ultimatum. L’idea è la sostanza della politica. Senza idee la politica è solo mercimonio di poltrone. Ecco perché la Leopolda è diversa: perché qui lanciamo idee”.

Si passa poi al toccante momento del collegamento con il Kurdistan, via Skype, un momento che ci consente di assistere ad una testimonianza diretta, fornita dalla comandante Nasrin Abdalla, che ci parla di civili, anche bambini, costretti ad abbandonare le loro case, a causa del bombardamento. “Siamo con voi“, le dice Matteo Renzi, “voi rappresentate la libertà, contro l’aggressione del presidente Erdogan”. “Torneremo a visitare Kobane – promette Renzi – liberata grazie al vostro coraggio”: la sala si scioglie in un lungo applauso di incoraggiamento per le combattenti curde.

È la volta del prof Renato Mazzoncini, ex ad di Ferrovie dello Stato, il cui intervento è dedicato allo sviluppo delle infrastrutture, in un’ottica di sostenibilità: “il settore trasporti è il secondo peggiore per emissioni di Co2”, ci ricorda Mazzoncini, che suggerisce al pubblico della Leopolda di prestare attenzione alla mobilità condivisa, come aiuto alla riduzione di emissioni di gas dannosi. Mazzoncini ci invita a guardare al futuro, mostrando al pubblico della Leopolda i mezzi di trasporto cui si sta già lavorando all’estero, come l’Hyperloop.

“Città smart: città in cui tutti ci sentiamo più sicuri, in cui tutti ci sentiamo a nostro agio, con una mobilità diversa e sostenibile, con emissioni zero. Città dove le imprese operano in maniera semplice e la PA non è una battaglia continua. Città socialmente integrate, dove diversità ed inclusione portano ad una migliore qualità della vita. Un sogno? No, anzi, è qualcosa di fattibile, grazie ad una visione a lungo termine”: anche l’intervento di Gioia Ghezzi, vice presidente di Assolombarda con delega alle Smart Cities, porta la Leopolda a volgere lo sguardo verso il futuro.

Alla Leopolda si parla anche del progetto Green Act, ovvero il piano di investimenti verdi ad illustrare il progetto sul palco sono saliti Tommaso Pellegrino e Maria Chiara Gadda, un sindaco e una parlamentare: apre Gadda, esponendo i punti della legge contro lo spreco alimentare, mentre Pellegrino focalizza il suo intervento sulla sostenibilità ambientale, parlando dell’ambientalismo del sì, della tutela e della valorizzazione del patrimonio ambientale. “Due storie di vita diversa, ma due simboli di Italia Viva: hanno idee, progetti, credono nella possibilità di creare politiche ambientali attive”, commenta Matteo Renzi.

La prima serata della Leopolda, si è conclusa con il pensiero di Matteo Renzi rivolto al popolo curdo: “siamo con voi”.

tavoli con d'alessandro

La seconda giornata

La seconda giornata della Leopolda parte con la presentazione al pubblico del Family Act, da parte della Ministra Elena Bonetti.

Non un elenco di punti, ma un progetto di ampio respiro, un percorso, seppure incompleto, da perfezionare durante incontri successivi, in una sorta di Family Hub: la Ministra Elena Bonetti presenta le idee per il Family Act ad un pubblico via via sempre più entusiasta, che le tributa numerosi applausi.

“Vogliamo delle famiglie più eque”, spiega la ministra, “famiglie in cui il carico di cura verso gli anziani e i bambini sia più equo. Per questo lavoriamo a congedi parentali anche per i papà affinché l’educazione non sia demandata ad un solo genitore: tutti devono partecipare all’educazione dei più piccini”.

Relativamente al lavoro femminile, “serve incentivare la presenza delle donne sul lavoro: realtà come Italia Viva, dove ci sono una donna e un uomo per ogni ruolo non ce ne sono molte nel nostro paese. Eppure serve riconoscere il valore delle donne sul lavoro”, spiega la ministra Bonetti – bisogna aiutare le donne a formarsi, incentivando la loro formazione anche in via digitale” prosegue la Ministra.

La Ministra chiude l’intervento con un pensiero per le famiglie più bisognose: “non ci dobbiamo dimenticare delle famiglie che soffrono, nessuna famiglia si deve sentire sola: bisogna attuare politiche concrete in questa direzione, affinché si possano avere famiglie più ricche di bene, di umanità, che possano progettare il loro futuro”. Ecco perché, spiega la Bonetti, stiamo lavorando ad “un assegno universale; le persone sono il bene primario di questa società, i bambini sono la prima ricchezza: vogliamo istituire un contributo mensile dato per i figli, ma che sia un bene di tutti per tutti, giacché la formazione non è un fatto privato delle famiglie”.

Nel pomeriggio del Sabato, Matteo Renzi presenta al pubblico della Leopolda, il simbolo di Italia Viva, scelto attraverso una votazione sul web.

La scelta è ricaduta sul simbolo contenente un gabbiano in volo, risultato vincente sulle altre due proposte – quella sui toni del rosa e quella assonante i colori della Leopolda 2012.

Il simbolo è stato presentato da un commosso Matteo Renzi, assieme ai due coordinatori nazionali del partito, Ettore Rosato e Teresa Bellanova che, contestualmente hanno firmato, dinanzi al notaio, l’atto costitutivo del nostro progetto.

Italia Viva ribadisce il suo impegno a favore della riduzione della pressione fiscale: è il messaggio univoco dei due coordinatori nazionali, Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei Deputati, e la Ministra per le Politiche Agricole, Teresa Bellanova.

“I dem sono ormai il partito delle tasse. É un dato di fatto. Maria Elena Boschi ha descritto le cose come stanno, noi siano per abbassare la pressione fiscale, altri no e questo e’ segno di una incapacità di agire individuando gli sprechi che in questo Paese ci sono ancora. Noi non vogliamo marcare la differenza con nessuno, vogliamo che non aumentino le tasse”, ha dichiarato Ettore Rosato.

Relativamente ai punti della manovra da rivedere, Rosato ha proseguito spiegando ai cronisti che “se ci sono temi così importanti – quota 100 e partite Iva – ci sono le condizioni per rimetterci al lavoro”. “Conte scelga la strada migliore – ha proseguito Rosato – è importante come la legge di bilancio esce dal Parlamento, non come entra”.

Rosato ha, inoltre, sottolineato che “il governo è nato per non aumentare le tasse e questo impegno è chiamato a mantenere. Siamo per la stabilità del governo, per la stabilità della legislatura, ci sono fibrillazioni che non alimentiamo noi”.

Dello stesso avviso anche Teresa Bellanova. “Italia viva è no tasse: abbiamo detto no sull’Iva, no tasse rispetto al sistema produttivo perché l’emergenza di questo Paese, e vorrei che fosse chiaro per tutti, si chiama lavoro e si crea non se si aumentano le tasse, ma se aumenta la competitività, la crescita e se le imprese producono redditività che potrà essere redistribuita”.

“Oggi impegniamoci tutti affinché i nostri figli possano tornare a poter sognare un futuro migliore”, ha concluso Bellanova.

presentazione simbolo italia viva

Terza Giornata

Nella giornata conclusiva della Leopolda, particolarmente attesi sono stati gli interventi del Ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova e del leader indiscusso Matteo Renzi.

La coordinatrice di Italia Viva, Teresa Bellanova, dal palco della Leopolda, applauditissima, ha dato inizio al suo intervento ringraziando il popolo della Leopolda, per l’impegno profuso in queste giornate ai tavoli di lavoro.

“Oggi nasce la nostra casa, una casa viva, la casa dei progressisti”, ha detto la Bellanova. “Italia Viva non nasce da una scissione, in questa situazione non si poteva fare altro. Ci si stava dividendo, noi abbiamo fatto chiarezza. Io e tanti di noi siamo stanchi di litigi inutili”, ha proseguito la Ministra.

“Italia Viva non è la casa di chi ne ha lasciata un’altra, è soprattutto la casa di chi non l’ha mai avuta e oggi vuole dare un contributo importante. Italia Viva dice che forse quel progetto politico che doveva mettere insieme due culture riformiste non si è mai realizzato”, spiega Bellanova.

“Noi oggi mettiamo in campo un progetto riformista nuovo, in cui non ci chiediamo da dove veniamo, ma dove vogliamo andare. Italia Viva è una pratica riformista, chiamata a misurarsi con lo sviluppo sostenibile ambientale, sociale ed economico”, ha ribadito la coordinatrice nazionale di Italia Viva.

Teresa Bellanova ha poi spiegato che “noi sappiamo che le emergenze di questo paese non sono gli ultimatum o le guerre fra bande, ma il lavoro per i ragazzi che non lo trovano e non riescono a mettere a frutto gli studi compiuti”.

La Ministra ha anche sottolineato il dramma della precarietà in cui vivono i lavoratori italiani, ricordando il lavoro dei giornalisti precari, ma anche dei ricercatori.

“Italia Viva è la risposta alla richiesta dei cittadini, verso la politica, di avere coraggio nelle proprie scelte. Questo è il riformismo, queste sono le buone pratiche del riformismo”: con queste parole la Ministra ha concluso il suo intervento dal palco della decima edizione della Leopolda 10.

Subito dopo la Bellanova, sale sul palco per il discorso conclusivo Matteo Renzi, accolto dagli applausi del pubblico.

ultimo discorso renzi

Renzi ha iniziato il suo discorso ringraziando il popolo della Leopolda, soprattutto tutti coloro che sono rimasti fuori dalla sala e che hanno seguito i lavori tramite maxischermo.

“Popolo della Leopolda, prendiamoci cura l’uno dell’altro”, ha proseguito Renzi. “Cos’è la Leopolda? Perché si viene alla Leopolda?”, chiede Renzi, “è il luogo di chi ne ha abbastanza del qualunquismo e del populismo. Oggi noi abbiamo un progetto per il nostro paese, valido per i prossimi 10 anni. Gli altri parlano di cosa accadrà nei prossimi tre mesi. Noi parliamo di Italia 2029”.

“Noi abbiamo deciso di darci un orizzonte, quello dei prossimi 10 anni”, ha proseguito Matteo Renzi. “Pensate a cosa è accaduto venerdì sera: siamo rimasti qui a chiacchierare di digitale fino a mezzanotte inoltrata, guardando a quell’orizzonte”.

“Oggi, invece di guardarci indietro – spiega Renzi – proviamo a chiederci come possiamo rivoluzionare le nostre vite, le nostre città, il nostro lavoro, le nostre famiglie. Qui sono fiorite delle idee. Proporre delle idee non è lanciare un ultimatum, è fare politica”, prosegue Renzi.

“Da questo salone non è arrivato nessun ultimatum al Governo, sono arrivate delle proposte”, dice Renzi.

“Al populista non interessa risolvere i problemi, ma enunciarli”, prosegue il leader di Italia Viva: dall’immigrazione a Quota 100, spiega Renzi, “non basta enunciare i problemi esistenti, noi vogliamo risolverli”.

“Noi vogliamo essere seri, rispetto al problema dell’immigrazione. Oggi le grandi aziende stanno investendo in Africa. La sfida è far sì che anche le aziende italiane possano contribuire allo sviluppo dell’Africa”, prosegue Renzi, parlando di immigrazione.

“Ci hanno accusato di non avere coerenza. Ciò che loro chiamano ‘coerenza’ noi lo chiamiamo masochismo. Avremmo consegnato l’Italia a chi sfila con Casapound. Sì, io ho cambiato idea, per salvare l’Italia e lo rivendico”, spiega Renzi.

“Mi è costato. Fare politica richiede fatica, perché bisogna anche vincere i propri limiti, avere dominio su se stessi. Ciò che è stato fatto, è stato fatto con un disegno politico. Era tutto collegato: sostenere il Governo e aprire il cantiere di Italia Viva. Abbiamo scelto di fare questo perché il disegno politico di Salvini puntava a mettere le mani sul Colle”, prosegue Renzi.

Durante il suo discorso Renzi, non manca di lanciare frecciatine al suo avversario ovvero Matteo Salvini, a riguardo la polemica sollevata dal leader della Lega in piazza San Giovanni a Roma, durante il comizio avvenuto Sabato 19 ottobre: “Salvini queste cose non le dice guardando in faccia le persone. Pensavo fosse un Don Rodrigo, invece è un Don Abbondio”.

Renzi ricorda che il mandato presidenziale scadrà nel 2022. “Se questa legislatura rimane in vita, il Presidente della Repubblica che ci accompagnerà dal 2022 al 2029 sarà espressione di forze politiche che credono nell’Europa”.

“Noi non vogliamo staccare la corrente a nessuno, perché il punto fondamentale è che il treno della legislatura arriva fino al 2023. Noi vogliamo garantire l’alternativa al bullismo istituzionale”; prosegue Renzi. “Italia Viva nasce con l’obiettivo di sostenere l’apertura, non la chiusura. Siamo nati come partito per garantire all’Italia la fiducia nei propri mezzi”, spiega.

“Ecco perché noi, oggi, diciamo al Presidente del Consiglio: caro Presidente, se tu vuoi combattere l’evasione fiscale, e ci chiedi se siamo d’accordo, ti vorrei presentare un luogo, la Leopolda, dove sono nate iniziative che hanno portato a far emergere 15 miliardi rispetto all’evasione fiscale precedente”, prosegue Renzi. “Il problema non è il contante – spiega Renzi – ma le detrazioni”. Nei prossimi giorni, annuncia Renzi, lanceremo una nostra proposta sul tema della fiscalità, tramite un seminario.

Rispetto al tema dell’aumento delle spese intermedie, Renzi spiega che: “si tratta di spese che i ministeri fanno e che sono cresciute troppo; ora, nel giro di tre anni, sono sopra i 150 miliardi di euro; significa che la spesa cresce troppo. La soluzione più facile sta nell’aumentare le tasse. Ma Italia Viva non può che essere contraria. Allora, la nostra proposta alla maggioranza è mantenere la pressione fiscale sui dati dell’anno scorso, abbassando le spese, offrendo il lavoro di 5 professionisti, che contribuiranno gratis a sviluppare proposte sull’innovazione tecnologica. Ci prendiamo noi il compito di gestire il taglio della spesa”, propone Renzi.

“Questi temi ci hanno portato alla polemica con il Partito Democratico. Io non voglio fare polemiche, è stata la mia casa. E voglio ringraziare Dario Nardella che è stato qui, nonostante molti avessero detto sarebbe stato un flop”, prosegue Renzi. “Dobbiamo portare avanti le nostre idee, con la consapevolezza che ci possono essere differenze”, ribadisce Renzi.

“Noi abbiamo un disegno, che è quello analogo a ciò che ha fatto Macron, ovvero assorbire larga parte del consenso, andando oltre i risultati odierni. La doppia cifra per noi è il minimo sindacale”, prosegue Renzi.

“Vogliamo offrire una casa a chi non sta nel campo dei sovranisti e a chi non si riconosce nel campo dell’alleanza strutturale coi populisti. Siccome il Pd ha scelto legittimamente un’altra strada, noi dobbiamo dire che saremo chiari: dopo le elezioni amministrative faremo un nuovo Big Bang, affinché tanti amministratori aderiscano nel nostro progetto. Vogliamo offrire spazio all’area liberale e riformista, che crede nella crescita, nei diritti, nell’affrontare problemi complicati”.

Nel discorso di Renzi, c’è spazio anche per il tema del femminicidio, “sul quale spesso si utilizzano parole sbagliate”, ricordando l’intervento di Lucia Annibali. Inoltre, Renzi dedica un pensiero al popolo curdo, ricordando l’intervento della comandante Nasdrin: “le ragazze curde sono le nostre sorelle, sveglia Europa!”. Una serie di donne che conducono Renzi a ribadire l’impegno femminista di Italia Viva, “il primo partito che fa le quote azzurre: sono i maschi ad avere il 50% delle quote”.

“Se abbiamo fatto una nuova casa è perché volevamo un luogo di verità, che stia con il terzo settore, con l’associazionismo, e non con chi fa politica sulla pelle dei bambini”, spiega Renzi.

“La nostra casa ha per simbolo un gabbiano. Ma io ci vedo, in quel simbolo una spunta, come quella di WhatsApp, o anche un’ala, un invito a non restare ancorati ai chiacchiericci”, dice Renzi.

“In questa casa, vogliamoci bene. Non è buonismo”, prosegue, andando verso la chiusura dell’intervento. “Questo luogo è stato paragonato al Papeete, ma questo è un cantiere, una cantera, un luogo da cui ripartire, zaino in spalla, verso una strada in salita. Lo facciamo nella convinzione di scrivere una pagina di speranza per il futuro. Siamo a una svolta, se vogliamo essere presenti – come diceva Aldo Moro – ebbene dobbiamo esserlo per le cose che nascono. Italia Viva è una cosa che nasce e porterà l’Italia nel futuro”, conclude Renzi.

A cura di Rita Consorte