Gastronomia

Lo chef Circiello: “Contro ‘depressione’ diamo ai ristoranti la possibilità di potere aprire anche in spazi all’aperto”

Alessandro Circiello

ROMA – “Contro la ‘depressione’ un’unica soluzione: diamo ai ristoranti la possibilità di poter aprire anche in spazi all’aperto senza dover pagare nessun dazio all’occupazione di suolo pubblico. Eviteremo in questo modo la chiusura di molte attività. E per i clienti e per i turisti sarà un’ottima occasione di godersi le bellezze delle proprie città”.

A dichiararlo è Alessandro Circiello, il noto chef della tv, che da settimane si sta battendo accanto a molti colleghi stellati per la riapertura, in sicurezza, dei ristoranti italiani. Alessandro Circiello ha spiegato: “Non possiamo chiedere ai ristoratori di aprire con meno della metà dei coperti. Impossibile. Ma sono convinto che lo spazio che si perde all’interno delle sale possa essere recuperato con i dehors”.

“Un paesaggio che ricorda, nella capitale, certi vecchi film di Alberto Sordi quando le macchine non popolavano piazze e vicoli della città vecchia”, ha ricordato. Ma come è possibile assicurare una corretta igienizzazione dei locali in tempi di pandemia? “È qualcosa che abbiamo sempre fatto – ha risposto Circiello – Tutti noi, oggi, ci stiamo attrezzando collocando, per esempio, all’entrata dei nostri ristoranti dispenser automatici di sapone per i clienti, ai nostri dipendenti misureremo, invece, quotidianamente la temperatura corporea. C’è poi un altro problema, le distanze. Forse sono giustificate tra amici, conoscenti, colleghi. Ma se viene a mangiare una famiglia che vive già insieme perché distanziarla sprecando così coperti preziosi?”.

Eppure, come in molte altre categorie, i problemi rimangono. “Bisogna trovare soluzioni immediate per non soffocare il settore – ha commentato ancora Circiello – Il ‘take away’ può aiutare, ma non risolve le difficoltà in cui versa la ristorazione, è un palliativo, ma non cura l’ammalato. Ecco, mi piacerebbe, poi, fare una proposta al governo – ha concluso – Accanto all’anno bianco fiscale, tasse azzerate per tutto l’anno, bisognerebbe aiutare anche i ristoranti per gli affitti, non prezzi calmierati, ma aiuti di Stato”.

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Redazione L'Opinionista
Argomenti: chef

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