Perché all’insediamento, “se dovessimo essere chiamati”, Meloni ci vuole arrivare pronta, con risposte “efficaci e immediate” e dunque preparate in queste settimane. A partire appunto dalla crisi energetica. Nel colloquio di Arcore sarebbe emersa la preoccupazione che al momento dell’insediamento il governo si possa trovare in un contesto ulteriormente aggravato, “con le aziende che iniziano a chiudere per effetto del caro bollette”.
Perchè, ha spiegato Meloni, le misure europee per “fermare la speculazione”, “se arriveranno”, non dispiegheranno i loro effetti sulle bollette di aziende e famiglie “prima di qualche mese”. Ecco allora che al suo insediamento, il probabile governo di centrodestra vuole arrivarci con le contromisure nazionali già pronte, per “affrontare l’autunno. Ovviamente se non sarà arrivato prima un intervento del governo in carica. Con il quale – ha ribadito Meloni – “sono in costante contatto” sull’argomento.
Sul tema energia si erano confrontati ieri anche Berlusconi e Salvini, nel loro faccia a faccia. E mentre le agenzie battono le parole di Meloni, anche il Carroccio interviene sull’argomento: “Lega è impegnata per garantire all’Italia in tempi rapidi un governo di alto profilo e per affrontare l’emergenza bollette. Il caro energia è un problema che Matteo Salvini denuncia da mesi, e anche alla luce di quanto accade in Europa sarà il prossimo esecutivo a dover intervenire rapidamente a tutela di famiglie e imprese”. Ma ovviamente si è parlato anche della squadra di governo: “Sapete che di questo non parlo”, dice Meloni ai cronisti.
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