“Morte nell’era nucleare”, riflessioni sull’utilizzo dell’atomica

morte nell'era nucleare libroGli accadimenti degli ultimi giorni, dopo l’attacco americano ai siti nucleari iraniani, hanno riportato nuovamente al centro della discussione il tema della bomba atomica e dell’equilibrio della deterrenza. A partire dal 2022, dopo l’attacco delle truppe russe al territorio ucraino e con la recrudescenza del conflitto in Medio Oriente, la fase di pacificazione avviata proprio con la fine della Seconda guerra mondiale si è bruscamaente interrotta lasciando numerosi interrogativi sul futuro degli equilibri internazionali e dell’Occidente.

Arriva in libreria venerdì 4 luglio per il marchio Scholé dell’Editrice Morcelliana il libro Morte nell’era nucleare. Il realismo di fronte alla bomba atomica (pp. 128, € 16) di Hans J. Morgenthau, tra i più influenti pensatori politici del Novecento, teorico delle relazioni internazionali, e Reinhold Niebuhr, teologo protestante, figura cruciale per la società e la politica americane del Novecento, i cui scritti vengono tradotti e pubblicati per la prima volta in lingua italiana.

Il saggio, a cura di Luca G. Castellin, professore associato di Storia delle dottrine politiche all’Università Cattolica di Milano, riprende il dibattito in merito all’utilizzo dell’arma di distruzione di massa come questione strategica ma anche morale, a partire dall’inizio dell’era atomica nel 1945, riportando le voci di due esponenti del realismo politico come Morgenthau e Niebuhr, di cui Scholé ha da poche settimane pubblicato il testo Realismo cristiano e potere politico.

I due intellettuali, a partire dal 1945, nei loro scritti ragionarono sui rischi di una guerra nucleare, sull’impatto delle nuove tecnologie sulla politica internazionale, sull’etica e la vita dei cittadini, offrendo un’analisi critica delle implicazioni morali, politiche ed esistenziali dell’avvento dell’atomica, dopo lo shock causato dalle devastazioni in Giappone: un contributo fondamentale per comprendere le dinamiche di un mondo segnato dalla minaccia dell’autodistruzione e riflettere sulla possibilità di convivenza pacifica.

A 80 anni di distanza da Hiroshima e Nagasaki, questi scritti si pongono come occasione per riflettere sulle implicazioni morali e politiche della tecnologia nucleare, ricordando l’urgenza di un atteggiamento responsabile e pragmatico da parte delle istituzioni e dei governi sul rischio di apocalisse nucleare, evidenziando la necessità di una nuova etica nelle relazioni internazionali, che concili interessi nazionali ed equilibri globali.

AUTORI

Hans J. Morgenthau (1904-1980) è stato uno dei più influenti pensatori politici del Novecento, esponente della tradizione realista e teorico delle relazioni internazionali. Fra le sue opere: Il concetto del politico: contra Schmitt (Rubbettino, 2009) e Politica tra le nazioni: la lotta per il potere e la pace (il Mulino, 1997)

Reinhold Niebuhr (1892-1971), teologo protestante, è stato una figura cruciale per la società e la politica americane del Novecento. Tra le sue pubblicazioni per Morcelliana: Natura umana e comunità politiche (2022) e Realismo cristiano e potere politico (Scholé, 2025), entrambe tradotte e curate da Luca G. Castellin.