Giulia Pratelli ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Nel mio stomaco” è il tuo nuovo album, di che cosa si tratta?
E’ un album di 11 brani, un lavoro principalmente acustico in cui le voci giocano spesso un ruolo centrale, anche nella costruzione degli arrangiamenti. E’ un disco in movimento, disegna quasi un viaggio che può svilupparsi sia all’esterno, attraversando ciò che ci circonda, sia all’interno, verso la nostra parte più profonda.
Cosa vuoi trasmettere con questo lavoro?
Non c’è qualcosa in particolare che voglio trasmettere, spero di condividere il mio modo di vedere le cose e di cercare la bellezza anche negli angoli più bui con chi avrà voglia e piacere di ascoltarlo.
Che tipo di accoglienza ti aspetti?
Più che aspettarmi qualcosa, direi che mi auguro che questo lavoro possa incontrare persone che abbiano voglia di sentirlo e che si sentano vicine al mio racconto, quel tanto che basta per decidere di portarlo con sé.
Sei stata a contatto con artisti di grosso calibro, cosa ti è rimasto a livello artistico del loro incontro?
Ho provato a imparare qualcosa in più ogni volta in cui ho avuto la fortuna di trovarmi a fianco dei grandi artisti che ho conosciuto da vicino. Mi porto dietro molte cose dai loro incontri, soprattutto un senso di forte gratitudine e la voglia di andare avanti, nonostante le difficoltà.
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