Papa Francesco: ‘Il divario economico non segni l’ordine di diffusione dei vaccini’

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papa francescoCITTÀ DEL VATICANO – “Pensiamo alla questione dei vaccini, come delle cure mediche in genere, al rischio di esclusione delle popolazioni più indigenti”. Lo dice il Papa nel Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni sociali: “Chi ci racconterà l’attesa di guarigione nei villaggi più poveri dell’Asia, dell’America Latina e dell’Africa? Così le differenze sociali ed economiche a livello planetario rischiano di segnare l’ordine della distribuzione dei vaccini anti-Covid. Con i poveri sempre ultimi e il diritto alla salute per tutti, affermato in linea di principio, svuotato della sua reale valenza”.

“Ma anche nel mondo dei più fortunati – aggiunge Francesco – il dramma sociale delle famiglie scivolate rapidamente nella povertà resta in gran parte nascosto: feriscono e non fanno troppa notizia le persone che, vincendo la vergogna, fanno la fila davanti ai centri Caritas per ricevere un pacco di viveri”.

“Tutti siamo responsabili della comunicazione che facciamo, delle informazioni che diamo, del controllo che insieme possiamo esercitare sulle notizie false, smascherandole. Tutti siamo chiamati a essere testimoni della verità: ad andare, vedere e condividere”. Così il Papa, sui “rischi di una comunicazione social priva di verifiche”, in cui “le notizie e persino le immagini sono facilmente manipolabili”, “anche solo per banale narcisismo”. Senza “demonizzare lo strumento”, occorrono “una maggiore capacità di discernimento” e “un più maturo senso di responsabilità, sia quando si diffondono sia quando si ricevono contenuti”. Parlando delle “opportunità e insidie nel web” nel suo Messaggio per la 55a Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali, papa Francesco sottolinea che “la rete, con le sue innumerevoli espressioni social, può moltiplicare la capacità di racconto e di condivisione: tanti occhi in più aperti sul mondo, un flusso continuo di immagini e testimonianze”.

“La tecnologia digitale – prosegue – ci dà la possibilità di una informazione di prima mano e tempestiva, a volte molto utile: pensiamo a certe emergenze in occasione delle quali le prime notizie e anche le prime comunicazioni di servizio alle popolazioni viaggiano proprio sul web. È uno strumento formidabile – aggiunge – che ci responsabilizza tutti come utenti e come fruitori. Potenzialmente tutti possiamo diventare testimoni di eventi che altrimenti sarebbero trascurati dai media tradizionali, dare un nostro contributo civile, far emergere più storie, anche positive – conclude – Grazie alla rete abbiamo la possibilità di raccontare ciò che vediamo, ciò che accade sotto i nostri occhi, di condividere testimonianze”.