“Pristine, il futuro intatto”, la recensione del libro di Terrence Lo Verde

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il futuro intatto libroIl romanzo d’esordio di Terrence Lo Verde (classe 1986), “Pristine, il futuro intatto” è un romanzo che potrebbe essere accluso nel genere letterario distopico post-apocalittico. Qui la sofferenza lacerante di un amore perduto – quello del protagonista Ian per la sua fidanzata Sofia – fa da fil-rouge per guidare la trama attraverso un mondo inedito, sorto dalle rovine degli errori che le generazioni passate hanno commesso.

Il ventinovenne Ian è ossessionato dallo scorrere rapido del tempo e farebbe di tutto a costo di poter tornare indietro. Si domanda se le cose andrebbero meglio e se rivivendo il proprio passato riuscirebbe a mettere in salvo Sofia, prima che sia troppo tardi e ogni cosa proceda al suo termine. È così ossessionato dal tempo, Ian, che è come se la sua vita fosse divisa tra le condizioni di veglia e sogno: la prima vissuta svogliatamente, a fatica, imbottito di ansie e sensi di colpa, condita dalla solitudine, da un lavoro che non lo gratifica, da un setacciamento pressoché abitudinario e disinteressato di interi cataloghi di film e serie TV che ormai ha già visto tutte; la seconda, una condizione onirica, che gli ripropone tutte le volte l’incontro con Sofia. Il problema reale con cui Ian deve fare i conti al suo risveglio “definitivo”, però, è che tutto ciò che ha vissuto fino ad allora è la fantasiosa (e algoritmica!) opera di un computer denominato Systema. Quella che Ian considerava la vita reale è un tutt’uno con la dimensione onirica: egli viene prontamente informato di far parte di una sperimentazione avanzata, dove lui e altri “statici” fanno parte di una nuova comunità sorta nell’entro della Terra. In questa comunità di persone alimentate artificialmente, ogni membro della comunità è completamene libero di condurre la propria esistenza come meglio ritiene: l’importante è che vengano rispettate le regole del nuovo mondo.

Lo scenario che gli si palesa davanti è allucinante per Ian: grazie a uno specifico programma di reintegrazione il protagonista potrà abbandonare la condizione di coma indotto in cui è nato e cresciuto ed essere inserito nella nuova società-zero-sprechi. Al di là di questa realtà tangibile e ignota agli “statici” che inconsciamente la attraversano, però, la vita è una vita di successo, piena e realizzata. A permettere questa stabilità psico-fisica è un farmaco molto potente, l’Oxyt, che se assunto regolarmene – accompagnato da brevi periodi di astinenza – sviluppa negli “statici” una necessità costante del prossimo, che si traduce in una specie di devozione perenne verso l’altro partener. Un mondo in cui, in sostanza e potenza, non dovrebbero esserci problemi, salvo rarissimi casi in cui i computer commettono degli errori. E proprio di uno di questi errori sarà vittima il futuro di Ian che, per un errato calcolo, si troverà davanti una dottoressa precisa e identica alla donna che ha perso e che l’ha portato fino alla più cupa delle solitudini.

Il romanzo, raccontato dal personaggio di Ian in prima persona, procede nella presentazione del nuovo mondo sottoterra – in cui si rintracciano numerose delle ipotesi e delle preoccupazioni che le generazioni attuali rivolgono al futuro. È come se Ian si trovasse davanti a una seconda nascita e dovesse imparare a muovere i primi passi, catapultato in un’epoca molto distante dagli anni che è convinto di aver vissuto. Eppure, in questo scenario apocalittico, Ian non si sottrae, non cerca scusanti né si rifiuta di adeguarsi a un ondo fatto di regole impensabili ma necessarie (come noi un po’ pecchiamo nel nostro agire) e, lasciando ai lettori la possibilità di scoprirlo da sé, forse, troverà nuove ragioni per vivere.

Trama

Ian è un ragazzo di provincia e osserva il mondo con rancore dalla finestra di casa. Ha perso molte cose negli ultimi anni, tra cui quella che incontra la notte nei suoi sogni e con la quale vuole disperatamente ricongiungersi: la sua amata Sofia. Incubi, rimpianti e sensi di colpa lo ancorano a una vita di tristezza, finché non verrà involontariamente tirato fuori dalla sua monotona esistenza nichilista attraverso la “tana del coniglio” che collega il mondo onirico a un futuro post-apocalittico. Qui potrà vivere una seconda vita alternativa apparentemente perfetta ma macchiata da angoli bui su cui indagare. Varcata la soglia dello spaziotempo scoprirà la realtà sulla vita di plastica che ha vissuto fino ad allora, riaprendo gli occhi in un mondo diverso: un futuro che non comprende in un corpo che non riconosce, circondato da estranei. Solo una persona familiare viene ritrovata: la sua dolce metà…che però non si chiama Sofia.

SCHEDA DEL LIBRO

Titolo: Pristine. Il futuro intatto
Autore: Terrence Lo Verde
Pagine: 205
Genere: Sci-fi
Link al volume: https://www.amazon.it/Pristine-intatto-Terrence-Lo-Verde/dp/B0BQY433TS/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=3Q0P7R5YO9J7J&keywords=lo+verde+terrence&qid=1679557669&sprefix=lo+verde+terrence%2Caps%2C220&sr=8-1