ROMA – “Con un’affluenza così bassa, i referendum che dovevano essere un “avviso di sfratto” per il governo Meloni si trasformano in una débacle per la sinistra. Aver imboccato la strada del massimalismo fino al punto di rinnegare le proprie riforme, come ha fatto il PD a guida Landini-Schlein, sarà forse utile per riempire le piazze, ma non lo è per conquistare gli elettori e proporsi come coalizione di governo”. E’ quanto scrive sui social l’ex ministra Mariastella Gelmini, ora senatrice di Noi Moderati.
“I cinque quesiti, sbagliati nel metodo e nel merito, hanno peraltro dimostrato come quell’insieme di forze oggi all’opposizione possano al massimo rappresentare un cartello elettorale ma non una coalizione: neanche all’interno dello stesso partito democratico, infatti, era condivisa la posizione dei cinque sì, figuriamoci nella coalizione arlecchino messa insieme dalla Cgil”, aggiunge.
E conclude: “Come Noi Moderati abbiamo ritenuto di partecipare alla consultazione, votando convintamente cinque no ma ritenendo perfettamente legittima la scelta di restare a casa: la sinistra e la Cgil hanno anche la responsabilità di aver contribuito a svilire un istituto importante come il referendum di cui, comunque, sarebbe bene sempre non abusare”.