Il ritorno di Roy Paci? Ne “Valelapena”

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Valelapena_Roy Paci & AretuskaMILANO – E’ uscito “Valelapena”, l’atteso nuovo disco di inediti di Roy Paci & Aretuska (Etnagigante/Artist First), anticipato in radio dai singoli “Tira” e “Revolution”. “Valelapena” è un album di grande svolta, rinnovato nei suoni, che mantiene alta la tensione tra musica e parole e che rivela un Roy Paci più maturo, sia nello sperimentare nuovi modi di usare la voce, sia nel rinnovare il suono di una band che nasce fortemente radicata negli anni Novanta e che non ha mai smesso di evolversi musicalmente.

«Un disco che parla di mondi diversi che pur si somigliano, di oceani che sembrano dividere e invece uniscono, perché conoscere l’altro significa non averne paura”, afferma Roy Paci, “Un disco nel quale trovano spazio le storie personali, la gratitudine nei confronti del proprio vissuto, con la consapevolezza di un approccio maturo che fa riflettere sulla vita e su come nonostante tutto ci si possa sempre trovare ad affermare che sì, “Valelapena”».

“Valelapena” è un album corale, nato dalla collaborazione nei Posada Negro Studios di Lecce con molti dei musicisti Aretuska – in primis con il chitarrista John Lui e con la voce Moreno “Emenél” Turi – e con altri compagni di viaggio, tra cui Daniele Silvestri, autore di due brani (Tira e No Stop), Deuce Eclipse (Bang Data), ospite in Destino Sudamerica, Ivan Nicolas, talentuoso cantante irlandese autore del testo di “Medicine Man”, Dub FX, autore di una strofa del brano “Ipocrita” – ispirato allo stile di Primo Brown, indimenticabile voce dei CorVeleno, e ancora Davide Rossi con i suoi archi inconfondibili in “Medicine Man”,“Valelapena” e “Augusta”.

Questa la tracklist di “Valelapena”: “Makué”, “Tira”, “Destino Sudamerica”, “No Stop”, “Revolution”, “Ipocrita”, “Medicine Man”, “Beautiful Like The Sunshine”, “Valelapena” e “Augusta”.

Dopo il sound accattivante ed energico del primo singolo, “Tira” (disponibile in tutti gli store digitali e le piattaforme streaming), in “Revolution” il concetto di importanza delle azioni collettive si fa sostanza musicale e prende corpo in un ritornello corale che rimanda al canto tribale. “Un inno di rivoluzione cosciente” secondo Moreno “Emenél” Turi, autore del testo. Musicalmente, il brano è figlio di una lettura in chiave moderna della Makossa camerunense, con un sound rinnovato, a cui Roy Paci abbina una sezione fiati ispirata dal suono delle Wedding Band di Jaipur, con un tipo di arrangiamento che ha potuto apprezzare durante un suo viaggio in India.