“Attendevamo da tempo la convocazione – aggiunge Di Silverio – perché questa è una contrattazione che si avvia per un contratto già scaduto – 2019/2021 – quindi è sicuramente un piccolo barlume di luce. Non si tratterà, però, di un contratto economico ma politico perché i soldi stanziati due anni fa per il contratto sono insufficienti per risolvere il gap attuale rispetto a 10 anni di blocco contrattuale. Noi, dunque, considerato che non potrà essere un contratto economico, ci aspettiamo che sia un contratto politico. Questo vuol dire puntare sul netto miglioramento delle condizioni di lavoro. E’ una chiave imprescindibile”.
Un aumento salariale “ci sarà, ovviamente, ma non sarà sostanziale, non ci aspettiamo sia elevato. Ma chiediamo scelte coraggiose, sul piano politico, nell’ambito della contrattazione”, dice Di Silverio. A partire dal linguaggio chiaro. “Oggi abbiamo un contratto intriso di terminologie, norme e regole, che lasciano un ampio spazio all’interpretazione e che, soprattutto, non consentono di esigere i diritti in maniera certa: numero di guardie, reperibilità, progressione di carriera, orario di lavoro. Tutti temi che richiedono indicazioni che vadano incontro al lavoratore”, aggiunge il leader sindacale. Anche sul fronte degli specializzandi “è necessaria una regolamentazione in termini di diritti e di doveri”, conclude, sottolineando che “chiuso questo contrattato è necessario ripartire subito con la trattativa per il triennio in corso”.
L'Opinionista® © 2008-2023 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network -
Notizie del giorno -
Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter - Instagram - LinkedIN - Youtube