Tor Bella Monaca Teatro Festival: programma dal 21 al 27 agosto

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antonio albanese

Il Teatro Tor Bella Monaca è parte del sistema Teatri in Comune di Roma Capitale Assessorato alla Cultura con il coordinamento gestionale di Zètema Progetto Cultura

ROMA – La rassegna estiva al TBM si veste di cinema. Dal 21 al 27 agosto la settimana è ricca per di più di proiezioni che raccontano svariati scenari

“Grazie ragazzi” è in programma lunedì 21 agosto. Per la regia di Riccardo Milani, la commedia italiana vede protagonisti Antonio Albanese, Sonia Bergamasco e Vinicio Marchioni. Antonio, un attore teatrale fallito, sopravvive doppiando film porno. Un giorno, il suo ex compagno di scena gli offre un’opportunità di lavoro. Si tratta di creare un laboratorio teatrale nella casa circondariale di Velletri. Nonostante si tratti di poche ore, Antonio accetta. Al laboratorio si presentano pochissimi detenuti. Antonio decide di mettere in scena l’opera teatrale con la quale aveva debuttato, il capolavoro del Teatro dell’assurdo di Samuel Beckett Aspettando Godot. Dopo tensioni, rabbia e diffidenze iniziali, Antonio riesce progressivamente a coinvolgere i carcerati che, ben presto, mostreranno un inatteso talento. Italia – 2023 – 117 minuti.

Martedì 22 agosto segue “Tàr” per la regia di Told Field. Cate Blanchett, Mark Strong e Julian Glover interpretano una storia drammatica che coinvolge una delle più grandi direttrici e compositrici viventi e la prima direttrice capo donna della Filarmonica di Berlino, promotrice di diversi nuovi progetti, inclusa la sua imminente registrazione dal vivo della Sinfonia n. 5 di Mahler: Lydia Tár. Quest’ultima si affida a Francesca, la sua premurosa assistente personale, e a Sharon, sua compagna e primo violino. Durante un’intervista con Adam Gopnik al The New Yorker Festival, Lydia promuove la sua prossima registrazione dal vivo della Quinta Sinfonia di Mahler e il libro Tár on Tár. Lydia pranza con Eliot Kaplan, direttore d’orchestra, un banchiere d’affari che gestisce anche un programma di borse di studio da lei fondato per aspiranti direttrici; e parla di sostituire il suo assistente direttore, Sebastian, presumibilmente con Francesca. Successivamente, Lydia fa una lezione alla Juilliard, criticando Max, uno studente, per la mancanza di interesse nel dirigere i maestri classici sulla base della politica dell’identità, incoraggiando gli studenti a guardare oltre le differenze superficiali alla musica sottostante. USA – 2022 – 158 minuti.

“Godland – nella terra di Dio” è in cartellone mercoledì 23 agosto. Hlynur Pàlmason disegna la regia del film drammatico interpretato da Ingvar Eggert Sigurdsson e Frindrik Fridriksson. Alla fine del diciannovesimo secolo, un giovane sacerdote arriva in una remota zona dell’Islanda per costruire una chiesa e fotografare la gente del posto. Purtroppo la situazione degenera quando più si addentra nel paesaggio spietato e più si allontana dalla sua missione e dalla sua moralità. Islanda, diciannovesimo secolo. Il prete danese Lucas giunge sull’isola per costruire una chiesa in un insediamento abitato dai suoi connazionali. Come primo passo, cercherà di conoscere il territorio e le sue meraviglie. Noterà però una certa diffidenza degli autoctoni nei suoi confronti e in quelli degli altri danesi. Durante il viaggio iniziale, il prete e il gruppo che lo accompagna, tra cui la guida locale Ragnar, arriveranno a un fiume, che Lucas deciderà di guadare. Attraversarlo non sarà però semplice: la corrente trascinerà giù una grossa croce di paglia ma anche il traduttore che fa parte della spedizione, che annegherà drammaticamente. Questo evento getterà padre Lucas nello sconforto, tanto da pregare Dio di consentirgli di tornare in Danimarca. Ammalatosi, il prete verrà curato da un uomo di nome Carl e dalle sue figlie, Anna e Ida, dopo che finalmente saranno giunti all’insediamento. Con il passare del tempo, nel mezzo di un paesaggio straordinario ma isolato dal resto del mondo, Lucas si allontanerà da quella che era la sua missione iniziale e soprattutto dai suoi principi morali. Danimarca | Islanda – 2022 – 143 minuti.

“Close”, per la regia di Lukas Dhont, è in programma giovedì 24 agosto. Eden Dambrine e Gustav De Waele vestono i panni dei tredicenni Léo e Rémi, che sono molto legati e abituati a dimostrarsi affetto in pubblico genuinamente, senza preoccuparsi di cosa possa pensare chi li vede da fuori. Un giorno, mentre sono scuola, una loro coetanea davanti l’intera classe chiede loro se sono una coppia, insospettita dalla vicinanza dei due. Nonostante Léo specifichi che il loro rapporto è solamente di amicizia e quasi fraterno, il loro forte e duraturo legame viene improvvisamente e bruscamente interrotto. Belgio | Olanda| Francia – 2022 – 105 minuti.

Venerdì 25 agosto segue “Mia” il film drammatico diretto da Ivano De Matteo, con Greta Gasbarri, Edoardo Leo, Milena Mancini, Riccardo Mandolini, Alessia Manicastri, Giorgio Montanini e Vinicio Marchioni.Nella quotidianità di una famiglia semplice e felice in cui entra violentemente un ragazzo, un manipolatore, che stravolge la vita di una quindicenne meravigliosa, rendendola un incubo. Quando la ragazza, aiutata dal padre, riesce ad allontanarsi e ricominciare a vivere, il ragazzo decide di distruggerla. Al padre rimane solo una cosa: la vendetta. Italia – 2023 – 108 minuti.

Sabato 26 agosto, Pierpaolo Spollon è il protagonista del monologo teatrale “Quel che provo dir non so”. Scritto da Matteo Monforte e Pierpaolo Spollon, e diretto da Mauro Lamanna, è una produzione Stefano Francioni. Pierpaolo Spollon è un attore. E un attore con le emozioni ci lavora, con le sue e con quelle degli altri. Ma che cos’è davvero un’emozione? Come nasce? Da dove viene? Siamo così sicuri di saper riconoscere tutte le emozioni che sentiamo? Quanto è importante riuscire dare un nome a ciò che proviamo? Figlio di un papà commissario di Polizia e di una mamma segretaria dell’Esercito Italiano, Pierpaolo cercherà di darsi una risposta a tutte queste domande, raccontando in scena, attraverso un monologo divertente e autoironico, quali sono stati i suoi turbolenti rapporti con le emozioni, a partire dall’età dell’infanzia, fino ad arrivare ai giorni nostri.

“Eo” chiude la settimana domenica 27 agosto. Jerzy Skolimowski dirige Lorenzo Zurzolo, Mateusz Kosciukiewicz e Isabelle Huppert, inserendoli in una storia drammatica. Un circo polacco viene chiuso in seguito alle proteste da parte di un gruppo animalista e una giovane circense, Kasandra, viene separata dal suo amato asino Eo. Eo viene sistemato prima in una scuderia di cavalli e poi in una fattoria a contatto con bambini disabili, finché Kasandra non lo rintraccia e viene a trovarlo di notte. Desideroso di ricongiungersi a lei, Eo la segue allontanandosi dalla fattoria e perdendosi in una foresta, dove assiste ad una tragica battuta di caccia. Vagando si ritrova in una cittadina fomentata da una partita di calcio. Con il suo raglio Eo distrae un giocatore di una delle due squadre nel finale, portando così l’altra squadra alla vittoria. I tifosi della squadra perdente lo aggrediscono picchiandolo brutalmente. Una versione poetica, tenera, dolceamara e profondamente umanista di un “road movie”, un ritratto delle relazioni sociali e dei cambiamenti culturali in atto nel mondo moderno, che ci aiuta a estendere i confini della nostra empatia. Polonia – 2022 – 86 minuti.