“Allucinazioni”, il nuovo singolo di Uno.nessuno: l’intervista

116

uno.nessuno

“Ho scritto questo brano in un momento di grande sofferenza, e come in tutto quello che scrivo, parlo della mia vita delle mie incomprensibili domande, dei miei silenzi, del mio interno immenso”

Da venerdì 14 maggio è in rotazione radiofonica “Allucinazioni”, il nuovo singolo di Uno.nessuno. Allucinazioni è la visione di un uomo perso nel caos di oggi, le sofferenze, le indifferenze della gente, la paura di non saper vivere in un mondo a cui non appartiene, la speranza che tutto torni alla natura vera, esso stesso vive alla ricerca di un equilibrio utopico, la ricerca di un angolo magico ,diverso, pieno di illusioni mai sopite, disposto a tutto ,anche a rinunciare a tutto ciò che ha avuto fino ad oggi, per ritrovar se stesso, il contatto perso nel mondo di oggi ,la noia del vizio che spegne i ragazzi, allora immagina un mondo che forse è scomparso ma vale la pena cercarlo.

Uno.nessuno ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Allucinazioni” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?

Allucinazioni è una condizione, vissuta da un uomo di oggi, non tutti riescono a parlarne, ma viviamo un momento difficile, una sorta di decadenza degli uomini ,in questa immagine vedo una speranza, basta guardare la natura nel suo equilibrio perfetto,e solo in questo, vedo una rinascita per la nostra società.

Cosa vuoi trasmettere con questo lavoro?

Vorrei trasmettere delle emozioni vissute,delle speranze,poter portare la mia esperienza a tutti,senza lasciarsi abbagliare dalla futilità del successo popolare, portare la gente a restare liberi.

C’è anche un videoclip, come si caratterizza?

L’idea del video è interamente pensata dal regista e Amico Francesco Maria Attardi, regista che apprezzo in teatro e TV, ho solo dato il brano, dicendo: fai ciò che ti arriva all’ ascolto, e penso abbia colto il segno, tutto questo è bellissimo,l’attore (bravissimo)sembra quasi il personaggio della copertina del disco, ma in modo assolutamente casuale,questa è arte , e libertà, anzi magia.

Come nasce il tuo progetto musicale?

Nasce da circa tre anni di studio di registrazione,di varie ricerche di suoni, arrangiamenti, insieme ai miei amici Peppe Calvo e Toni Carbone, molto pensato, ragionato, amato e forse anche odiato,in prima battuta Toni mi disse che quel brano gli portava inquietudine,questo mi ha portato a insistere,fino a quando ad oggi è una delle sue preferite; Ho un difetto enorme, quando scrivo un brano lo amo immediatamente,poi lo odio, lo cancello,ma poi torno ad amarlo ancora,non so perché ma Vivo periodi in cui ho bisogno di scrivere sempre nuova musica, e tutto il resto lo dimentico,forse è un gran difetto,ma ho una mente disordinata…