Bankitalia studia come riciclare le banconote logore

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ROMA – Ridare un nuovo uso alle banconote logore, ritirate dalla circolazione e triturate e quindi bruciate nei termovalorizzatori come combustibile. E’ quanto sta studiando la Banca d’Italia, assieme alla Bce, per ridurre ulteriormente “l’impronta ecologica” dell’istituto centrale come si legge nel bilancio approvato giovedì scorso. Si tratta di numeri non trascurabili visto che nel 2022 le banconote ritirate e ridotte in frammenti sono state 638 tonnellate.

Nel 2023 infatti nei suoi due stabilimenti la Banca d’Italia ha prodotto, in accordo con le ‘sorelle’ banche centrali dell’Eurosistema, 925 milioni di biglietti, costituiti da banconote da 20 e da 50 euro della seconda serie. La Banca inoltre è stata selezionata dalla Bce per curare il progetto di rielaborazione del design di sei tagli di banconote dell’euro, prevedendo anche la realizzazione e l’integrazione di nuovi elementi di sicurezza per il pubblico.

Anche sulla produzione l’istituto in questi anni ha compiuto molto passi per ridurre il consumo di energia acqua, rifiuti speciali. Ma oltre a immetterle sul mercato le banconote vanno anche ritirate se logore, triturate e trasformate in blocchetti compatti di frammenti. Le indicazioni della Bce prevedono l’abbandono dell’utilizzo della discarica dal 2022 e così questi blocchetti prendono la strada dei termovalorizzatori. Ora con questo studio si prova a capire se possono avere una seconda vita in altri ambiti.