“Barbie. Da bambola a icona”, alla scoperta del libro di Misa Urbano

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Sessantacinque anni e non dimostrarli: la storia della bambola che ha cambiato (nel bene e nel male) il modo di immaginarsi delle donne di domani

barbieDal 28 novembre in uscita “Barbie. Da bambola a icona: la favola della mitica e discussa fashion doll” il libro di Misa Urbano per Diarkos. Barbie principessa, Barbie sposa, Barbie ballerina, Barbie a cavallo. Ma anche Barbie dottoressa, Barbie imprenditrice, Barbie disabile, Barbie curvy. La storia della bambola più venduta al mondo, che maggiormente ha cambiato il modo di giocare delle bambine moderne, ha seguito, e certe volte anticipato, le trasformazioni che quelle future donne avrebbero sperimentato nella società a partire dalla sua prima apparizione, il 9 marzo 1959. Simbolo, allora, della femminilità realizzata, ma anche del sogno e del consumismo americano. Per la prima volta, una donna – seppur di plastica – possedeva una casa, un’automobile, una carta di credito, un lavoro. Con il tempo, però, la sua immagine di ragazza emancipata si è trasformata nel simbolo di donna frivola, superficiale e troppo attaccata ai beni materiali. La sua perfezione assoluta aveva stancato. Oggi, c’è chi la ritiene icona del femminismo, e chi la vede subordinata a una società ancora patriarcale. Prova del fatto che questa “ragazza di plastica”, tra influenze trasversali, blockbuster planetari e studi a lei dedicati, abbia ancora molto da dire. E non solo alle bambine.

MARIALUISA URBANO (Roma, 1978). Giornalista pubblicista, social media manager e blogger. Ha lavorato per diversi anni come autrice e conduttrice radiofonica e televisiva, concentrandosi in particolare su ambiente, diritti e società. Ha collaborato con il quotidiano «La Ragione» e varie testate online. Oggi si occupa di comunicazione e marketing aziendale. Ama la vita all’aria aperta, gli animali, lo sport e i viaggi, di cui scrive su Maschietta.it.