“L’aver scoperto la mutazione Xe in Inghilterra, come anche quella isolata in Calabria, è frutto del fatto che studiamo questo virus come mai avevamo fatto in passato. Ciò da una parte è un bene perché stiamo imparando a conoscerlo, dall’altra però continuano a uscire notizie scientifiche, cliniche, laboratoristiche che dovrebbero essere solo appannaggio della comunità scientifica, che invece quando arrivano al grande pubblico, non pronto a capire fino in fondo cos’è una ricombinazione rispetto a una variante, si diffonde un allarmismo ingiustificato. Per questo – ribadisce – bisogna fare molta attenzione alla comunicazione corretta”.
Quanto a Xj “per ora tutto quello che sappiamo che potrebbe essere più contagiosa ma deve assolutamente essere provato. Dunque ci vogliono ulteriori studi”.
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