Casa, in Italia con 150mila euro si acquistano 186,7 mq

54

ROMA – Negli ultimi sei anni il mercato immobiliare registra un calo del prezzo medio degli immobili: nel primo semestre 2022, infatti, sono 186,7 i metri quadrati che si possono acquistare in media a livello nazionale con 150mila euro (valore molto prossimo al prezzo medio delle compravendite effettuate in Italia nell’anno 2021), +7,6% rispetto ai primi sei mesi del 2016, quando con la stessa cifra si potevano comprare 173,4 metri quadrati. Sono alcuni dei risultati che emergono dal report “Quanti metri quadri puoi comprare con 150.000 euro in Italia?” realizzato da Reopla, la società parte del gruppo Sprengnetter specializzata nella Big data Analysis e nella realizzazione di software innovativi e AVM (Automated Valuation Mode) per il settore immobiliare.

Benevento (+33,8%), Enna (+31,4%) e Perugia (+27%) sono le province dove questa tendenza è più evidente, mentre Bolzano (-4,3%), Lodi (-3%) e Milano (-2,8%) sono le tre province più in controtendenza, dove i prezzi sono aumentati maggiormente in questi anni, con un conseguente calo dei metri quadri acquistabili con 150mila euro. Se invece si analizzano le città, fra le 16 più popolose, è Catania quella in cui si possono comprare le case più grandi (150 mq), mentre Genova presenta l’aumento più rilevante del numero di metri quadri acquistabili (+21,5%). Milano resta invece la città più cara, dove con 150mila euro si acquistano le case più piccole: solo 44 mq.

“I prezzi medi degli immobili sono in calo da diversi anni, con un conseguente significativo aumento dei metri quadrati acquistabili con 150mila euro, un valore che abbiamo preso come riferimento perché molto vicino al prezzo con cui mediamente si chiudono le compravendite – commenta Patrick Albertengo, Co-Founder e Managing Director di Reopla – La fotografia nazionale che emerge dal report è una media di situazioni molto diverse fra loro: l’accentramento degli interessi economici ha fatto sì che, soprattutto prima della pandemia da Covid-19, alcune grandi città crescessero a ritmo sostenuto in termini di attrattività per aziende e studenti, a discapito delle province, dove il patrimonio edilizio è antiquato e si assiste da tempo a un progressivo spopolamento e a un rallentamento del mercato. In futuro ci aspettiamo che il mercato continui a rallentare, principalmente per l’aumento del costo dei mutui, e una discesa progressiva dei prezzi, che si manifesta con qualche mese di ritardo rispetto al rallentamento del numero di compravendite”.