Chiara Dello Iacovo in radio con “Abitudine”, in autunno il nuovo disco

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Chiara Dello Iacovo

MILANO – Conto alla rovescia per il nuovo singolo di Chiara Dello Iacovo “Abitudine” (Ph.D. Music Management/MeatBeat). Dal 20 aprile sarà in radio e disponibile in digital download. Il brano dalla struttura semplice modellato sul contrasto sonoro tra le note del piano e il secco ritmo della batteria  si apre su un ritornello che si illumina attraverso la voce brillante della giovane cantautrice.

Si tratta del ritorno della cantautrice sulla scena della musica italiana e anticipa l’uscita del nuovo disco in autunno:

«Quello che è stato a tutti gli effetti un deragliamento volontario senza premeditazione e senza nessuna pretesa iniziale che non fosse il mio fisiologico bisogno di libertà e autenticità, si è trasformato col tempo sia nella possibilità di riscrivere i miei punti cardinali da capo, di esplorazione e maturazione, sia in un confronto diretto con la delusione, lo sconforto e l’horror vacui. La cosa che conta è che ora ho di nuovo la testa fuori pronta a tornare tra le nuvole e con a fianco un equipaggio per cui provo stima, ammirazione professionale e profondo affetto, e che punta coeso alla stessa terra oltre l’orizzonte».

Il brano è stato prodotto e arrangiato da Raffaele”Neda”D’Anello ed è stato registrato al MeatBeat Studio Aosta da Chiara Dello Iacovo, voce e piano, Damir Nefat, chitarra elettrica, Fabio Brunetti, batteria, Lele Pavone, basso, e Federico Puppi, violoncello. Il soggetto del video è stato ideato da Chiara Dello Iacovo con la regia, montaggio e color correction di Gianluca Massarenti e Chiara Dello Iacovo con la produzione a cura di LDM Ladri di Merende.

«Abitudine fa parte di un ipotetico LATO A del nuovo disco, ovvero tutto ciò che ancora mi lega al mio precedente approccio alla vita, alla scrittura, e al rapporto con gli altri. È infatti una canzone descrittiva, cantata da un osservatore e non da qualcuno che prende parte all’azione. All’interno del concept, questo brano simboleggia l’ingresso nel mondo e questo io me lo immagino leggero e aereo proprio come la canzone. Il volo a planare di un aeroplanino di carta che facendo a gara coi gabbiani dondola sulle teste dei passanti e si sente fortunato a non dover prendere parte ai drammi e alle piccolezze delle loro vite. Possiede la saggezza di chi osservando da lontano riesce ad avere una visione chiara e complessiva del disegno, ma anche tutta la presunzione di chi osserva e non partecipa. Infine, i suoi suoni così eterei sono riusciti definitivamente a staccarla da terra ed enfatizzarne ancora meglio la natura poco corrotta dalla vita terrena».