Come può influire il caldo sull’umore? Ce lo spiega la dottoressa Adelia Lucattini

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ROMA – Da sempre sono noti i benefici dell’estate, il sole, il bel tempo, le giornate che si allungano, le serate all’aperto, la coincidenza con le vacanze estive sia per gli studenti che per chi lavora, rendono l’estate una stagione molto attesa. Molti studi scientifici hanno evidenziato i benefici dell’aumento delle ore di luce rispetto all’effetto depressivo della loro mancanza come accade nei paesi nordici, soprattutto in Danimarca dove d’inverno aumentano i casi di depressione e anche il numero dei suicidi. Eppure ci sono persone che reagiscono negativamente all’arrivo dell’estate, manifestando anche disturbi dell’umore sia in senso depressivo che di eccitamento, detto ipomaniacalità. Ne parliamo con la dottoressa Adelia Lucattini.

Come può influire il caldo sull’umore?

Innanzitutto l’irraggiamento, cioè i raggi solari che d’estate sono perpendicolari, passano la teca cranica (le ossa della testa) giungendo direttamente ad agire sul cervello, alterando in questo modo il tono dell’umore, agendo sull’equilibrio tra i neurotrasmettitori e i neuromodulatori che regolano l’umore (noradrenalina, dopamina, serotonina, acetilcolina etc.). In persone predisposte per ragioni familiari o personali in cui lo stile di vita gioca un ruolo fondamentale, l’azione dell’irraggiamento può provocare disturbi dell’umore soprattutto nel senso di un aumento innaturale del tono dell’umore e con ipomaniacalità, insonnia, agitazione, pensieri che corrono veloci e talvolta anche maniacalità vero e propria. L’altro elemento che invece riguarda tutti, dunque non soltanto le persone predisposte, è il problema che il caldo interferisce con una buona qualità del sonno, in quanto non permette di riposare bene. Inoltre, tenendo le finestre aperte si è più sensibili ai rumori. Il sonno disturbato, con l’andare del tempo, provoca una progressiva perdita, il sonno REM che è fondamentale per il benessere psicofisico, perché in questo periodo del sonno si sogna e vengono prodotti neurotrasmettitori e neuromodulatori indispensabili per mantenere un buon tono dell’umore. Una prolungata perdita di sonno è di per sé una causa di depressione su base organica.

I cambiamenti climatici possono avere un ruolo determinante sull’umore?

Sicuramente. Le variazioni ambientali ormai stabili hanno portato a variazioni stagionali sempre più estreme con un cambiamento delle stagioni inducendo uno sforzo di adattamento e cambiamenti nella salute psicofisica di molte persone. Gli elementi più importanti sono da un lato le condizioni estreme, dall’altro gli sbalzi di temperatura. In estate assistiamo sia a ondate di caldo estremo africano che portano a rinchiudersi in ambienti condizionati e raffreddati artificialmente, esponendo quindi a grandi sbalzi di temperatura. L’innalzamento delle temperature peggiora l’umore causando malessere sia mentale che fisico. Gli sbalzi di temperatura invece, agiscono negativamente sul mal di testa, peggiorando così ulteriormente l’umore.

Come mai il mutare abitudini provoca depressione?

Durante il periodo estivo, per tradizione, ci sono periodi di sospensione dal lavoro e dallo studio, con vacanze o comunque periodi di meritato riposo. Questi cambiamenti determinano un’alterazione dei ritmi che regolano la nostra vita psichica, emotiva e razionale, durante tutto l’anno. Infatti è noto che inconsciamente l’inizio dell’anno coincide con l’inizio dell’anno scolastico, per cui è un periodo che va da settembre a giugno, mentre i mesi di luglio e agosto molto spesso sono vissuti come un periodo “vuoto”, privo di quelle abitudini e dell’organizzazione abituale: per questo scompagina emotivamente le persone. La griglia fornita dal lavoro o dalla scuola aiuta la mente ad organizzarsi e previene le cadute depressive dovute ad una sensazione di “svuotamento”, per la mancanza delle attività abituali, delle persone che si incontrano quotidianamente, gli affetti e le amicizie che si hanno durante l’inverno, le pause organizzate dei weekend. Questi mesi di sospensione generano una sensazione come se tutto potesse scomparire e produrre quindi angoscia, malessere, disagio. Per molte persone i mesi estivi sono come le Colonne d’Ercole, al di là delle quali nell’antichità non era noto se vi fosse ancora il mare o se si potesse precipitare nel vuoto e in un universo senza fine. Credo che questa visione antica non sia altro che una metafora che fin da allora esprimesse bene quel senso di vacuum (vuoto) e che è anche alla origine etimologica di vacanze nel senso di vacatio (libero ma anche vuoto)m ovvero un periodo libero da impegni e che anche all’epoca ipotizziamo potesse provocare momenti di malessere e disturbi depressivi.

Quali sono i possibili rimedi?

Dobbiamo tenere sempre presente che mente e corpo sono indissolubilmente legati. Per questo in estate, con il caldo, è fondamentale garantire all’organismo il giusto apporto di acqua, sali minerali, oligoelementi, vitamine e nutrienti in modo da mantenere un buon equilibrio elettrolitico necessario per un buon funzionamento del corpo e della mente. Quindi alimenti freschi, nutrienti e sani. Frutta, verdura, spremute, frullati, frappè, estratti, carboidrati pane e pasta nelle giuste dosi, carne cotta o cruda ma sempre ben preparata e pesce per il giusto apporto di proteine. Alcalinizzare l’acqua con il limone con cui dissetarsi durante il giorno. Limitare le bevande alcoliche poiché disidratano. Proteggersi dall’irraggiamento con cappelli, occhiali da sole e vestiti adeguati, le creme solari ad alta protezione, sempre indispensabili, non sono sufficienti. Organizzare il periodo estivo per tempo segnando sul proprio calendario, cartaceo o digitale, il periodo di villeggiatura, le ricorrenze etc. Come nella musica, il ritmo è fatto dalla combinazione di note/suoni e pause. Combattere i disturbi del sonno premunendosi di avere a casa di un rinfrescatore o un climatizzatore per gli ambienti in cui si dorme e riposa, per garantire un sonno ristoratore. Scegliere mete turistiche fresche come la montagna o in cui sia possibile trovare un refrigerio naturale, al mare dov’è possibile fare bagni e beneficiare degli effetti positivi del sole o in campagna dove il verde della natura, gli alberi e una piscina permettono di regolare bene la temperatura. Per chi resta in città rinfrescare la casa, cercare refrigerio in parchi, luoghi verdi, piscine, organizzare le proprie giornate e gite fuori porta.