Coronavirus in Italia, aggiornamenti dati del 23 gennaio 2021: +13.331

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covid sabato

Situazione contagi e notizie in Italia del 23 gennaio 2021: il bollettino parlava di 13.331 nuovi casi positivi al Covid-19 e 488 decessi

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, sabato 23 gennaio 2020 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile. Alle 17 la Protezione Civile ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi), decessi e rapporto tra positivi e tamponi. Nell’attesa vediamo cosa é successo nelle ultime ore.

Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 13.331 (ieri 13.633) nuovi casi a fronte di 286.331 (115.036 ieri) tamponi; il tasso di positività era del 4,6% I decessi erano 488. 23.789 (-292)  ricoverati con sintomi e 2.386 (-4) in terapia intensiva.

Cominciamo subito con una buona notizia. Dopo cinque settimane consecutive di aumento l’indice RT é tornato a calare ed nel periodo compreso tra il 30 dicembre e il 12 gennaio é sceso di nuovo sotto la soglia dell’1 (0.97). Sono 12 le Regioni/Province Autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale, invece, è sceso sotto la soglia critica (30%).

Gianni Rezza, il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, ha commentato i dati dichiarando che, se l’RT é sceso, é merito delle misure adottate, che si sono rivelate efficaci:  bisogna continuare a mantenere comportamenti prudenti, tanto più che siamo nel corso di una campagna di vaccinazione ed è bene non sovraccaricare le strutture sanitarie. Come si legge nella bozza del monitoraggio, “l’epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. Tale tendenza a livello nazionale sottende infatti forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’elevata incidenza impongono comunque incisive misure restrittive. Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessari”.

Sulla base dei nuovi dati, Lombardia e la Sardegna potrebbero diventare arancioni già da domenica prossima: provengono la prima dalla zona rossa, la seconda dalla fascia gialla.

A proposito di aree, la UE ha proposto l’istituzione delle zone rosse scuro dove il rischio contagio é altissimo. Da queste zone i test sarebbero obbligatori alla partenza e la quarantena sarebbe necessaria all’arrivo.

LA VARIANTE INGLESE

É allarme per le varianti Covid. Il Premier inglese, Boris Johnson, ha dichiarato che la variante inglese non è solo più contagiosa del ceppo originario, ma potrebbe essere anche più mortale, fino a +30%. La UE ha sollecitato gli Stati membri a preparare misure più rigorose e ad accelerare con le vaccinazioni per i rischi legati ad essa

Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, in una intervista rilasciata all’AdnKronos Salute, ha parlato di un possibile susseguirsi e della necessità di mappare sistematicamente i genomi virali, per intercettare tempestivamente eventuali mutazioni e frenarne la diffusione. Credo che la restrizione dei viaggi non necessari, auspicata dall’UE, sia utile.

PFIZER ASSICURA IL RITORNO AD UNA CONSEGNA REGOLARE DI VACCINI

La sottosegretaria alla salute, Sandra Zampa, ai microfoni del Tg2 Post, ha annunciato che Pfizer  ha dato rassicurazioni riguardo al fatto che tornerà ad una fornitura normale del vaccino  sviluppato da BioNTech e Pfizer per prevenire Covid-19. Ha voluto precisare che il taglio della fornitura delle dosi riguarda tutti i Paesi europei e solo il nostro Paese.

LA SITUAZIONE NEL MONDO

Nel mondo sono oltre 97 milioni i contagi. Negli Usa il Covid ha provocato finora più morti della Seconda Guerra Mondiale; boom di decessi anche nel Regno Unito e in Germania. In Spagna é tornata alta la pressione sugli ospedali. Da domani tutti i viaggiatori sui voli in arrivo in Francia dovranno esibire un test di negatività al Coronavirus

IL BOLLETTINO DEL 22 GENNAIO

Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 13.633 (14.078  ierì) nuovi casi a fronte di 115.036 (267.567 ieri) tamponi. I decessi erano 472. 24.081 (-382)  ricoverati con sintomi e 2.390 (-28) in terapia intensiva.

Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, il numero complessivo dei positivi era di: 71.446 nel Lazio, 62.133 in Campania, 54.547 in Puglia, 53.215 in Lombardia, 51.211 in Emilia Romagna, 49.850 in Veneto, 47.289 in Sicilia, 17.003 in Sardegna, 13.356 in Piemonte, 13.041 a Bolzano, 12.090 in Friuli Venezia Giulia, 10.499 in Abruzzo, 10.106 in Calabria, 8.271 nelle Marche, 8.202 in Toscana, 6.969 in Basilicata, 4.880 in Umbria, 4.518 in Liguria, 2.045 a Trento, 1.051 in Molise, 331 in Valle d’Aosta.