Cortellino e il suo nuovo singolo “Un discorso da coniglio”: l’intervista

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Dal 13 novembre sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming ed in rotazione radiofonica “Un discorso da coniglio” (LaPop), nuovo brano di Cortellino

Da grandi gioie derivano grandi responsabilità, e da grandi responsabilità derivano, a volte, grandi paure: “Un discorso da coniglio“, nuovo brano di Cortellino, è la storia di un ragazzo che diventa padre, trovandosi inaspettatamente a dover fronteggiare la sua ansia e le sue insicurezze. Scritto insieme a Luca Masiello ed a Laura Raimondi, quello di Cortellino è un brano che affronta con ironia ed un sound fresco una tematica bellissima e delicata: il modo in cui l’arrivo di un figlio cambia inesorabilmente la vita di una persona.

L’artista ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Un discorso da coniglio” è il tuo nuovo brano, com’è nato e con quali presupposti?

È nato in Umbria da una collaborazione con Luca Masiello e Laura Raimondi al Cet la scuola di Mogol, il brano in realtà non vuole presupporre, ma mettere in luce quali possono essere le paure di un ragazzo che diventa padre.

Quanto è importante l’ironia per affrontare una una tematica così particolare?

Far ridere ed affrontare un tema con ironia può farti analizzare un concetto in maniera leggera per poi fartelo gravare in un momento riflessivo, è un poco come il gioco del contrasto.

Il brano presenta anche un videoclip, come si caraterizza?

Il videoclip lo ha girato Arti Merdov, un giovane regista russo che a riguardo lo commenta così: “Questo video ha una storia molto particolare, ma non la storia stessa, ma bensì la sua realizzazione. A gennaio di quest’anno Cortellino mi chiese di realizzare un videoclip per il suo brano, e l’idea mi venne subito in mente.. Dopo un paio di giorni di scrittura e preparazione iniziamo a girare, tutto procede regolarmente, o almeno così si credeva, il primo giorno del lockdown ci siamo ritrovati a correre a girare quel che si poteva con le autocertificazioni e attrezzatura.. prima di finire chiusi in casa.. dopo mesi di restrizioni e chiusure siamo riusciti a ritrovarci per girare appena in agosto, quindi ben oltre il mese di gennaio. Sicuramente girare un video in queste condizioni non e facile, ma nonostante tutto ce l’abbiamo fatta! Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di Film Commission Trieste e gli attori stessi per la loro disponibilità!”.

Nel 2008, in occasione della finale del Tour Music Fest, sei stato notato da Mogol che ti ha premiato con una borsa di studio. Come ricordi quel momento?

È stato un momento particolare nella mia vita, non ci credevo nemmeno che avrei conosciuto Mogol e che sarebbe stato il mio insegnante. E’ stata un’esperienza per me molto formativa.