Cosimo Bianciardi: nella fisica di questa vita

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Un titolo per palati fini: “Singolarità nuda” è un centro di gravità permanente direbbe Battiato. Sicuramente è il DNA di questo secondo lavoro del cantautore fiorentino Cosimo Bianciardi che replica la sua produzione nel progetto Intima PsicoTensione con il sodalizio del musicista e produttore Fabrizio Orrigo. Parla di vita ma soprattutto di se stesso in questa vita e lo fa sottolineando un pop dalle ampie sfumature rock anni ’90, goliardico nei modi, serioso nei concetti, suonato e registrato con moltissimo gusto e senza scossoni al cliché. L’ascolto della tracklist sembra un viaggio, la scrittura è sempre attenta alle soluzioni melodiche, ritornelli accattivanti ma niente mai risolto con scontentezza e banalità.

Dentro tanto pop d’autore spiccano “Encelabio” e “Asteroidi” che in qualche modo si affidano al Jazz o direzioni simili. Vieni mai?

Sono due brani strumentali che introducono il brano successivo. Mi è sempre piaciuto ascoltare nei dischi i brani strumentali introduttivi, è un espediente che si usava molto negli anni 80. “Asteroidi” è un brano molto incisivo ma non lo definirei jazz, mentre “Encelado” è puro prog.

Che poi sbaglio nel pensare che la radice di questi ricami sonori sia la stessa?

No , non sbagli! Sono stati composti e suonati dagli stessi musicisti che suonano in tutti i brani del disco.

Un altro accostamento che mi viene da fare è con il saggio “Aut Aut” di Søren Kierkegaard. Come a dire: siamo solitudini di fronte alla scelta di considerare in un modo o in un altro la nostra dimensione umana. Tanto per filosofeggiare… che ne dici?

Questo accostamento mi lusinga, in effetti il concetto centrale del disco è la psiche umana con tutti i dubbi (molti) ,certezze (poche ) che essa contiene. È una continua ricerca e analisi del super io tra estetica e morale.

Parlando del pop e della canzone d’autore? Se ti chiedi come vedi questi due mondi? Come te li vedi addosso più che altro…

Non amo particolarmente definire la mia musica, non disdegno il pop fatto bene e garbato, così come detesto il cantautorato ostinato ,forzato , intellettualoide a tutti i costi.

E per te che cos’è il silenzio? A chiusa di questo disco, col senno di poi, sei riuscito ad abbandonarti alla vita e alle sue cose? Pensi sia questa la vera soluzione?

Il silenzio assoluto è un fenomeno che esiste solo nello spazio. Per quanto mi riguarda ho provato momenti di silenzio mentale che sono gratificanti e rigeneranti, ma, si verificano molto raramente. Credo che nella vita piuttosto che abbandonarsi sia importante l’ accettazione di quello che nel bene o nel male ci tocca.