Covid, Galli: “Previsioni da non confondere con catastrofismi”

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MILANO – Sulla pandemia da Covid “non vanno confusi i catastrofismi con le previsioni dettate dai numeri. Se si vuole dire che, rispetto ad un’ondata pandemica, non siamo in una situazione comparabile a quella degli anni scorsi, sono assolutamente d’accordo. Se si vuole dire che la pandemia è finita, e vogliamo stabilirlo per decreto, non lo sono: questa affermazione non è suffragata da dati scientifici. Il problema è ancora presente e va considerato con tutta l’attenzione necessaria”.

A dirlo all’Adnkronos Salute è Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, in merito all’appello del direttore generale dell’Istituto nazionale Lazzaro Spallanzani, Francesco Vaia, secondo il quale, in questa fase pandemica, non c’è nessun allarme e vanno evitati i catastrofismi.

“Nessuna polemica ovviamente ma non possiamo ancora permetterci un atteggiamento da :’voltiamo pagina tanto la cosa non è più importante’. Continua ad esserlo per le persone più fragili e anziane. E vale la pena di ricordare che mancano completamente di copertura vaccinale più del 60% dei bambini tra i 5 e gli 11 anni e il 13% dei ragazzi tra i 12 e i 19”.

Non sarà quindi come in passato “ma osserviamo, nelle ultime settimane, nuclei familiari interi che si sono reinfettati, a partire dai bambini per arrivare ai nonni. E non a tutti i nonni è andata bene. Se questo non interessa più a nessuno alzo le mani, ma sentire dire che tutto è passato e tutto va bene non è logico né accettabile e, soprattutto non ha alcuna base scientifica”, conclude Galli.