Enoturismo: le strade del vino delle Isole Canarie

157

lagomera macayo

Tra alisei e bel tempo costante, tradizione e innovazione si fondono per rendere la coltivazione delle viti un punto di forza dell’arcipelago

“Il vino delle Isole Canarie scalda il cuore”, parola di Robert Louis Stevenson, il famoso romanziere dell’Isola del Tesoro che visitò Tenerife in uno dei suoi viaggi alla scoperta del mondo. E come lui furono tanti gli scrittori che nel corso dei secoli elogiarono nelle loro opere le doti dei vini dell’Arcipelago, considerato per questo la patria della bevanda degli Dei. Basti citare Shakespeare, Lord Byron o Herman Melville.

La produzione vinicola di queste isole, infatti, affonda le radici nel lontano XV secolo, quando i primi esploratori compirono le traversate verso il Nuovo Mondo portando in dote le piantine di vite. Nel tempo, i coltivatori dell’Arcipelago hanno perfezionato e affinato le tecniche in base al clima e alle tipologie dei terreni locali: oggi si contano 10 vini a Denominazione di Origine Protetta delle Isole Canarie, cinque delle quali si trovano a Tenerife (Abona, La Orotava, Tacoronte-Acentejo, Valle de Güímar e Ycoden-Daute-Isora) e altri cinque a Gran Canaria, La Gomera, El Hierro, La Palma e Lanzarote.

Tenerife e i suoi Cammini reali

Acidi e fruttati al palato, questi vini vulcanici sfruttano la tipicità delle aree di produzione con scarse precipitazioni e venti sostenuti. Le viti vengono coltivate protette e al riparo dalle correnti per salvaguardare le piante. Per andare alla scoperta del passato e del presente dei vini locali, a Tenerife è interessante percorrere i cosiddetti “cammini reali”, lungo i quali trovare ben 82 tenute votate alla produzione vitivinicola. Un tempo segno evidente di benessere economico e savoir-faire, sono distribuite nelle cinque zone vocate alla produzione dell’uva: Tacoronte-Acentejo, Ycoden-Daute-Isora, Valle de la Orotava, Valle de Güímar e Abona.

La Palma: la patria delle tenute

Insieme a Tenerife, La Palma è l’isola dove si concentra la maggiore produzione di vino. L’isola è caratterizzata da un paesaggio fatto di rocce e campi di lava, e ha cambiato aspetto progressivamente per via delle ultime eruzioni (2021), creando un’atmosfera unica. Tra il XVI e il XVII secolo sono sorte ben 17 tenute votate alla viticoltura, che si possono visitare nella zona di Barlovento, San Andrés y Sauces e Santa Cruz de La Palma, oltre a quelle più recenti nate nelle località di Fuencaliente, El Paso, Mazo e Breña Alta.

Lanzarote: i vigneti al limite dell’impossibile

Terra di austere montagne e di splendide spiagge di sabbia bianca, Lanzarote sa lasciare letteralmente senza parole per via di un paesaggio che molti dicono essere simile a quello di Marte. Dal suo terreno, prevalentemente di origine vulcanica, spicca il verde vivace delle viti coltivate in apposite buche sotterranee, per conservare la poca umidità presente e proteggerle dal vento. La produzione vinicola di questi vigneti che crescono in condizioni al limite dell’impossibile, protetti dai caratteristici muri in pietra, si è concentrata principalmente nella zona di La Garia già a partire dal 1775, con vini dalla qualità rinomata in tutto il mondo. I percorsi, che si snodano tra i comuni di Tinajo, Teguise, San Bartolomé, Tías e Yaiza, sono riconosciuti come Paesaggio Naturale Protetto.

Gran Canaria: la “vigna” nella roccia

Per coloro che vogliano assaporare il frutto dei vigneti coltivati nella roccia, gli itinerari di Gran Canaria sono la meta ideale. Molto più che bel clima, molto più che spiagge languide e clima mite, l’isola offre paesaggi naturali di grande fascino. A sottolinearne la vocazione naturalistica ci pensa la presenza della Riserva della Biosfera, che copre il 43% del territorio dell’isola, oltre a tutte le altre aree naturali e rurali da percorrere grazie a un’ampia rete di sentieri, dove approfittare per degustare una vasta selezione di prodotti enogastronomici. Tra questi spiccano i vini vulcani risalenti alla fine del XIX secolo, tipici della zona di Monte Lentiscal e Santa Brígida. Da non trascurare: la Caldera de Bandama, con i comuni di Telde e Las Palmas de Gran Canaria, oltre a Tejeda e al Parco archeologico del Risco Caìdo e San Bartolomé de Tirajana.

La Gomera: sulle pendici delle montagne

Sentieri infiniti, punti panoramici e paesaggi invidiabili: questo e molto altro è La Gomera. Terra di antiche e radicate tradizioni, l’isola è nota per il linguaggio fischiato appositamente ideato dagli abitanti per comunicare sfruttando l’eco del vento, minimizzando i disagi dovuti alle grandi distanze tra le cime. Ma a fare da padrona in questo paesaggio è sicuramente la produzione di vino presente a due passi dal Parco Nazionale di Garajonay, Patrimonio Culturale e Naturale dell’Umanità. Le prime vigne, risalenti al XVII secolo, sono state allestite su terrazzamenti in pietra, scavando le pendici delle montagne, contribuendo di fatto ad addolcire i ripidi pendii del terreno.

El Hierro: adattamento e resistenza della natura

Tra vulcani, boschi lussureggianti e scogliere frastagliate, il paesaggio di El Hierro dimostra come la natura sia capace di adattarsi e trovare sempre un modo per resistere alla forza degli elementi, quali le acque agitate dell’oceano e la forza del vento. La strada del vino parte nel centro nord dell’isola, da La Frontera, vera capitale enogastronomica di El Hierro. Nella Valle del Golfo, il terreno è stato suddiviso dai coltivatori in piccoli appezzamenti, regalando una singolare bellezza al paesaggio. Impressionante è anche il contesto di El Pinar, borgo dove sono ancora molti gli abitanti che si dedicano con maestria alle attività artigianali: qui le viti sono maggiormente soggette all’azione dei venti che battono la parte meridionale di El Hierro, modellando tutto quello che incontrano tra rocce e vegetazione.

Fuerteventura: la meraviglia oltre al mare

Prima tra le isole dell’arcipelago a emergere dalle profondità dell’Oceano Atlantico milioni di anni fa, Fuerteventura sorprende per le caratteristiche uniche del suo paesaggio. Oltre a chilometri di spiagge paradisiache, offre dolci pendii dove il tempo scorre lento. È qui che si possono assaporare i ritmi dolci… e non solo, vini e prelibatezze locali. In questo panorama unico in Europa, la vegetazione cresce robusta e forte, regalando diversi prodotti del territorio. Il tour delle coltivazioni vinicole passa per il centro dell’isola dove si trova la storica città coloniale di Betancuria: da qui ci si sposta per i piccoli villaggi rurali di Tiscamanita, Tefía, La Oliva e Villaverde. Rinomati e premiati in tutto il mondo, i vini prodotti dalle aziende agricole della zona sono commercializzati in tutto il mondo.