Futurpharma, webinar dedicato alle figure sanitarie impegnate nell’emergenza Covid-19

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ROMA – Testimonianze dirette di medici, infermieri, farmacisti e psicologi, impegnati tutti, in prima linea, contro il Covid-19. Il webinar dell’associazione di farmacisti FuturPharma, che si è svolto ieri, domenica 7 giugno, è stato un importante momento di confronto tra professionisti per fare il punto su quanto fatto a oggi e su quanto ancora, occorrerà fare nell’ambito della prevenzione primaria, analizzando, pertanto, criticità e nuove azioni.

“Con questa iniziativa”, ha spiegato la presidente di FuturPharma, Rossana Matera, “poniamo le basi per uno dei nostri obiettivi più ambiziosi, ovvero l’unione di tutte le categorie di professionisti sanitari. Il passaggio a questo obiettivo si costruisce con il dialogo e con la piena acquisizione di competenze e responsabilità individuali, che vanno rispettate, in un’ottica di sanità che non si realizza con l’impegno e la presenza in scena di poche figure sanitarie, ma che ha bisogno di tutti per realizzare uno schema di salute in evoluzione”.

Secondo Andrea De Battaglia, presidente regionale FuturPharma Trentino Alto Adige e moderatore del webinar, “il Covid ha colpito in maniera molto impattante il nostro sistema sanitario, ma soprattutto l’aspetto sociale, economico e psicologico dei cittadini, che non erano preparati a un evento di tali dimensioni”. Come ha spiegato Antonio Antonaci, medico di medicina generale della Asl di Lecce “ci siamo trovati davanti ad un vero flagello dell’umanità davanti a decina di migliaia di morti. Una situazione complessa da fronteggiare. Abbiamo cercato di assicurare, per questo, un sostegno psicologico ai pazienti. Importante adesso sarà ripristinare tuttavia la serenità. Spero che le Istituzioni garantiscano un sostegno adeguato, anche per l’assistenza domiciliare. Tuttavia il contesto del Covid ha dato la possibilità di riunire tutte le professioni sanitarie insieme. Fondamentale sarà continuare a garantire sostegno e cura a tutti i pazienti cronici. In questa emergenza sanitaria molto significativa è stata l’interazione tra farmacisti territoriali e medici ospedalieri. Il Servizio Sanitario Nazionale è un bene in tutto il mondo e pertanto, dobbiamo salvaguardarlo, attraverso la stretta sinergia di tutte le professioni sanitarie che devono seguire un percorso condiviso”.

Nel corso del webinar, significativa è stata anche la testimonianza degli infermieri, in prima linea contro il Covid-19 “Importantissima è stata la relazione di cura al paziente”, ha spiegato Gianna Beccarisi, infermiera dell’ospedale di Galatina (Lecce), “Limitati dai dispositivi di protezione, abbiamo dovuto assicurare maggiore empatia ai pazienti che non dovevano sentirsi abbandonati. Non è stato facile non emozionarsi davanti alle telefonate dei familiari con i pazienti”.

E poi non è mancato il contributo dei farmacisti. “Come Farmacista Ospedaliera”, ha commentato la dott.ssa Vincenza Azzarà, “posso confermare che è stata una sfida importante. Dovevamo trovare le migliori soluzioni per gestire la malattia. È stata l’emergenza sanitaria a creare rete con le altre figure professionali sanitarie. Ogni mattina, facevamo una riunione con i medici, che dovevano quotidianamente gestire la terapia intensiva. Abbiamo avuto grandi difficoltà nel momento in cui finivano i farmaci. Abbiamo dovuto fare ulteriori studi per trovare soluzioni alternative ai farmaci mancanti e aggiornarsi continuamente sui medicinali da indicare in alternativa per la cura dei pazienti colpiti da Covid-19”.

Un grande supporto è stato dato anche dagli psicologi, che hanno assistito i pazienti, che nel momento del dolore, si sono sentiti soli. “Si è lavorato molto sulla ‘resilienza’, ovvero la capacità di sapere reagire e ritrovare un equilibrio emotivo”, ha illustrato lo psicologo Pietro Petra. “Questa valanga che ci è piovuta addosso ci deve essere di esperienza, perché nelle prossime situazioni non restiamo impreparati. Non dobbiamo preoccuparci quando il ponte è rotto. Dobbiamo prevedere e costruire in anticipo più ponti. In questa pandemia avvenuta, il contatto umano è venuto a mancare. Bisognerebbe lavorare sulla “prevenzione primaria”, prima ancora che accadono queste situazioni difficili”.

Per Teresa Conte, medico e componente del comitato scientifico di FuturPharma, l’emergenza Covid ha dimostrato con chiarezza l’importanza della medicina del territorio e i limiti di un modello assistenziale troppo centrato sull’ospedale. “Cosa ci ha insegnato questa drammatica esperienza?”, ha detto Teresa Conte, “Come andrebbe ripensato il ruolo del Medico di medicina generale e di altri operatori sanitari nell’organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale? È necessario oggi ridefinire la missione propria di tutte le figure professionali e determinare le modalità per ottimizzare la loro collaborazione, intesa come un “lavorare insieme”, nella valorizzazione delle singole professionalità”.

A chiudere l’interessante riflessione è stato Andrea De Battaglia, che ha ribadito come occorra lavorare molto sulla prevenzione primaria e sull’educazione sanitaria. “Occorre ridisegnare nuovi protocolli per il miglioramento della Salute pubblica, che veda unite verso un percorso condiviso tutte le professioni sanitarie”.