I dieci anni degli Opera Seconda

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Una delle più popolari Tribute Band dei Pooh ha festeggiato l’importante traguardo con un tour di grande successo. La nostra intervista

Gli Opera Seconda hanno tagliato il prestigioso traguardo dei dieci anni di vita: una delle Tribute Band più acclamate dei Pooh ha festeggiato con un tour la scorsa estate che ha avuto uno straordinario successo di pubblico. Tante date in giro per l’Italia, ogni sera una marea di gente ad applaudirli. Da ricordare sicuramente le tre date di Francavilla al Mare, Roccamontepiano e Sant’Anna a Chieti che hanno registrato la presenza di oltre 12000 persone in totale, numeri da capogiro.

Lo spettacolo portato suoi palchi della nostra penisola dagli Opera Seconda è stato curatissimo, come da sempre ci hanno abituato: ogni dettaglio non è stato lasciato al caso, luci, scenografia, ma soprattutto la vocalità dei cinque musicisti che ha permesso loro di ricreare in pieno le atmosfere dei concerti dei Pooh con la musica grande protagonista. Una scaletta assolutamente perfetta per i fan della storica band italiana in bilico fra i loro grandi successi e piccole grandi chicche che magari gli stessi Pooh non avevano mai o quasi mai proposto dal vivo.

Un Fan Club fedelissimo li segue ovunque da anni in tutte le piazze e locali dove si esibiscono, sempre pronto a cantare e divertirsi in prima fila.

Stefano Cirulli (voce e chitarra), Ivano Cavallucci (chitarre e voce), Gianluca Cirulli (bassi e voci), Luciano Di Leonardo (tastiere e voce) e Alberto Stampone (batteria e voce): questa la formazione degli Opera Seconda che una volta si chiamavano Boomerang ed hanno assunto il loro attuale nome su suggerimento di Red Canzian. Tante le collaborazioni prestigiose dalla loro, su tutte proprio quella con Red Canzian con il quale tennero anni fa uno strepitoso concerto al Supercinema di Chieti per il “Red Canzian Day” e la partecipazione al doppio cd tributo che proprio l’ex bassista dei Pooh curò con la presenza di alcune fra le migliori tribute dei Pooh. Anche Drupi, Phil Mer e Dodi Battaglia fra le altre collaborazioni avute nel corso di questi dieci lunghi anni.

Ora i progetti all’orizzonte sono tanti per gli Opera Seconda e di questi e altro abbiamo parlato nella nostra intervista.

10 anni: un anniversario ed anche un traguardo importante per gli Opera Seconda. Quest’estate avete festeggiato con un tour di grandissimo successo …

(L) “Il 2019 è stato un altro anno di svolta come lo fu anche il 2014 quando il nostro gruppo prese una piega un po’ più professionale visto che fino al 2013 ci chiamavamo Boomerang e avevamo un percorso un po’ più limitato sia come serate che musicalmente. Nel 2014 cambiammo il nome grazie anche a Red Canzian registrando un cd nel suo studio di Milano. Facemmo parte del doppio album tributo ai Pooh curato proprio da lui. Io ho avuto la fortuna di avere altre esperienze professionali nei passati decenni, ma devo dire che il tour della scorsa estate è stato pazzesco, c’è stata una grandissima partecipazione di pubblico.

La cosa che ci ha fatto molto piacere è che proprio il pubblico abbia recepito cosa diamo quando andiamo su un palco, cioè la condivisione dell’amicizia e della musica che c’è fra noi: questo arriva all’anima delle persone che ci vengono ad ascoltare ed è la cosa più difficile da trovare in una band.

Quelli che ci sono venuti a sentire hanno detto costantemente che, oltre alla bellezza delle canzoni, delle luci e al buon audio con uno spettacolo difficile da trovare nelle piazze dove suonano le tribute, è bellissimo l’amore, il soul che arriva alla gente che a fine serata aveva l’occhio lucido ed era quasi commossa”.

(I) “La bellezza della serata stava proprio nell’empatia venuta fuori fra noi e il pubblico”.

(A) “La cosa fondamentale è che da un paio di anni la gente ci riconosce di essere diventati più gruppo. Abbiamo sempre cercato di evitare il discorso “cantante che accompagna il gruppo”. Con l’arrivo di Stefano siamo riusciti ad ottenere questo dedicandoci così alla ricerca del singolo brano dividendoci le parti da cantare per evitare che si identificasse gli Opera Seconda come il cantante ed il suo gruppo. È bellissimo portare su un palco brani che anche i Pooh hanno suonato poco o addirittura mai. L’occhio lucido della gente a fin concerto ci ha ripagato in ogni serata dei sacrifici fatti”.

(L) “Abbiamo realizzato tutto per la nostra passione per la musica: non siamo dei professionisti, abbiamo altri tipi di lavoro e conciliare i tempi della famiglia e lavoro con quelli da dedicare alla musica non è stato facile”.

Il Decennale è un anniversario importante: come avete scelto la scaletta del concerto?

(L) “Noi partiamo sempre con cinque o sei canzoni eseguiti uno dopo l’atro senza fermarci. Abbiamo preso tutti i brani dei Pooh che anno per anno riteniamo significativi (“Linda”, “Rotolando Respirando” e tanti altri) e dopo sono stati inseriti quelli che non possono assolutamente mancare (“Tanta voglia di lei”, “Uomini Soli” e altri ancora)”.

(I) “Siamo sempre attenti all’interpretazione di ognuno di noi vedendo nel dettaglio quale brano possa essere più adatto ad uno di noi piuttosto che ad un altro tenendo conto del lato tecnico per dare il meglio dal punto di vista vocale”.

(A) “Cantiamo in tonalità originale quindi questa è la difficoltà dei nostri live”.

(L) “Storicamente il nostro gruppo ha avuto sempre due cantanti, ora Alberto e Stefano prima c’era Gianluca. Io, Gianluca Cirulli e Ivano, per essere all’altezza, abbiamo studiato canto per due anni per far sì che la performance del gruppo fosse di livello sia come solisti che come cori”.

(A) “Noi siamo “portatori sani della musica dei Pooh” eseguendo dal vivo brani passati alla storia. Lo facciamo con una grande passione: se passa più di una settimana da un concerto all’altro torniamo subito in sala prove. Abbiamo curato i dettagli in maniera maniacale e questo ci ha portato ad avere un impasto vocale e musicale identici nella maggior parte delle canzoni a quelle dei Pooh. Questo ci porta ad essere identificati come quelli che portano in giro uno spettacolo di due ore e un quarto nelle quali chiudendo gli occhi si può immaginare la musica dei Pooh. Rimaniamo una Tribute, però poi c’è la soddisfazione di poter sentir dire questo dalla gente che viene ai nostri live”.

(L) “Chiudendo gli occhi senti e vedi i Pooh, riaprendoli vedi effetti luci e audio che richiamano a quello che sono stati i Pooh sul palco”.

(A) “Per mettere su lo spettacolo di quest’anno siamo stati a lavorare con il nostro service da gennaio per non lasciare nulla al caso. A maggio siamo stati in un capannone del service per provare tutto il concerto con un palco e le luci. Abbiamo la fortuna di avere a disposizione dei grandi professionisti”.

(I) “Il valore aggiunto degli Opera Seconda, a parte la musica, le luci, l’audio e i dettagli curati, è che noi rimaniamo in primis degli amici veri sempre, spesso passiamo serate insieme condividendo la vita”.

Una data su tutte può rappresentare il successo di questo tour estivo dei vostri dieci anni: Francavilla al Mare con 4000 presenze …

(I) “In realtà citerei tre serate che sono state veramente favolose: oltre Francavilla al Mare, Sant’Anna a Chieti e Roccamontepiano. In totale sono arrivate circa 12000 persone ad ascoltarci, numeri pazzeschi che fanno i cantanti professionisti”.

(A) “Dieci anni fa Luciano e Ivano hanno avuto l’intuizione di costruire questo progetto della Tribute. Abbiamo la fortuna di poter suonare la musica di un gruppo leggendario come i Pooh. A noi si riconosce la qualità: abbiamo sempre evitato di scimmiottare o usare costumi e parrucche e continueremo a farlo”.

(L) “A volte viene imitato anche il modo di parlare e la gestualità dei Pooh: quelle sono cose che appartengono a loro, non a noi, non potremo mai riprodurlo”.

(A) “Luciano ha studiato tantissimo per cercare di avere la giusta voce come anche gli altri di noi, per avere cioè le cinque voci e le tonalità giuste: è un grande lavoro che viene fatto per divertimento”.

Le Tribute dei Pooh sono tantissime in Italia. Un pensiero a riguardo ….

(L) “In Italia ci sono circa sessanta Tribute dei Pooh che vanno in tour. Ho avuto la fortuna di avere a che fare con i Pooh a livello professionale da un certo periodo in poi, li ho conosciuti a fondo. Loro ci hanno conosciuto quando abbiamo fatto diversi progetti con Red Canzian, Stefano D’Orazio o Dodi Battaglia. La musica dei Pooh appartiene alla cultura italiana: è un gruppo che ha suonato per cinquant’anni, è stata la colonna sonora per sei o sette generazioni diverse. È per noi una ragione d’orgoglio essere fra le più apprezzate Tribute di una band che non rappresenta solo la musica, ma anche la cultura del nostro paese”.

(A) “Loro hanno insegnato tanto inventandosi un modo di stare sul palco, parlare e suonare e di relazionarsi con il pubblico. Per non parlare delle scenografie, delle luci e laser che hanno sempre usato nei loro concerti, sono stai dei veri pionieri in questo in Italia”.

Stefano, sei entrato in punta di piedi nel gruppo. Cosa ti ha colpito al tuo ingresso e che differenze ci sono oggi rispetto a quel periodo?

(S) “Essere entrato in punta di piedi fa parte del mio carattere. Conoscevo singolarmente loro, come gruppo sia Boomerang che Opera Seconda non ero mai stato a sentirli. Avevo visto dei video, in particolare quello del concerto spettacolare al Supercinema di Chieti. Sapevo che era una grande occasione, ho fatto anche un provino, mi sono messo sotto esame di fronte a loro con tanta umiltà. Non dirò mai cosa vedo di differente da quel giorno, però ognuno di noi sul palco dà il 20%, portando ciò che sa fare meglio come ha detto Ivano, in modo da ottenere il 100% per il gruppo. Io personalmente cerco di prendere da ognuno dei miei amici sul palco ciò che hanno di meglio”.

(L) “Stefano ci ha permesso di diventare veramente gruppo, con il contributo del 20% dato da ciascuno per ottenere il 100% di gruppo. Ha fatto sì che diventasse amico quanto lo siamo noi da tanto abbattendo il tempo, è la cosa magica che ha portato: è come se fossimo un gruppo con lui da sempre”.

Avete un Fan Club attivissimo che vi segue in ogni vostra data …

(L) “Ci inorgoglisce avere un Fan Club come il nostro. È stato un anno particolare perché uno dei più attivi membri ci ha lasciato: Giuseppe Di Mascio a noi era molto legato e la sua scomparsa ci ha molto colpito. Da lì è scattata la voglia di fare qualcosa di diverso per un progetto futuro. Il Fan Club è ora intitolato a lui. I membri, oltre a seguire la musica, hanno creato un’amicizia sotto il palco. Sapere che delle persone sono diventate amiche e si sono incontrate venendo ai nostri concerti penso sia il risultato più bello della musica”.

C’è un nuovo progetto all’orizzonte per gli Opera Seconda.

(L) “Siamo partiti dall’idea di voler mettere insieme un progetto che potesse ricordare il nostro amico Giuseppe. In effetti negli ultimi due mesi l’evoluzione di questo lavoro ha preso una piega diversa seppur sempre in linea con quelle che erano le intenzioni di partenza, quello cioè che pensiamo della musica, la condivisione. Per noi la musica non deve cioè per forza essere ristretta al mondo Pooh, ma anche agli stessi cinque elementi che siamo noi degli Opera Seconda. Stiamo percorrendo una strada che ci porterà alla condivisione di brani con altri musicisti. Se tutto va come nelle nostre intenzioni, vorremmo presentare il tutto in una situazione alla Opera Seconda con coloro che hanno collaborato alla realizzazione del progetto. Non c’è una direzione musicale precisa: è chiaro che nella musica che sta nascendo la matrice Pooh c’è, però c’è anche tanto altro e di diverso”.

(I) “Stiamo cercando di trovare delle sonorità che siano più nostre e nuove anche inserendo degli strumenti che non fanno parte del mondo Pooh”.

(L) “Le caratteristiche portanti rimarranno sempre ovviamente l’armonia, la vocalità e gli arrangiamenti. Tutto è in evoluzione. Ci piace in questo momento spaziare. Fino a gennaio ci immergeremo in questo lavoro. non ci sarà un tour invernale proprio per questo motivo. L’appuntamento sarà per qualche serata per testare il nuovo progetto e poi magari fare una grande serata ad inizio tour 2020”.