Il futuro live di Ligabue dopo la delusione dello Start Tour

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MILANO – L’ultimo post pubblicato sulla sua pagina Facebook risale allo scorso 13 luglio e recita: “In questo giro di concerti ho avuto la sensazione di ricevere ancora più amore rispetto al solito. Vi devo tanto per questo. Non lo dimenticherò!”.

Era il giorno successivo all’ultima data dello Start Tour, tenutasi allo stadio Olimpico di Roma. Un tour che, come dice Ligabue, gli avrà anche dimostrato un grande amore da parte del pubblico presente, ma lo ha altresì indotto, necessariamente, a qualche riflessione perché sono stati anche molti gli spettatori persi per strada rispetto alle precedenti esperienze live del rocker di Correggio.

Beninteso, lui lo ha subito ammesso e non si è tirato indietro; all’indomani della data di apertura a Bari, infatti, ha scritto: “Il tour è cominciato e se da un lato è vero che in alcuni stadi, a questo giro, l’affluenza di pubblico è inferiore alle previsioni dell’agenzia, dall’altro è anche vero che l’altra sera a Bari è stato meraviglioso ritrovarvi con tutta quella energia e passione e bellezza che solo voi sapete sprigionare”.

“Ne avevo bisogno – ha aggiunto Ligabue – visto che da un anno e mezzo non vi avevo davanti. E ora, dopo la paura di non poter più cantare del 2017, è fantastico sentire la mia voce a pieno regime anche se (fortunatamente) sommersa dalle vostre. La produzione (e quindi lo spettacolo) che stiamo portando in giro è una delle nostre migliori di sempre (e non verrà ridotta in nessuna situazione), la band è in formissima e il cantante c’ha più voglia che mai”.

Ma allora in cosa ha sbagliato Ligabue, che soltanto per la data di San Siro del 28 giugno (a 22 anni dalla sua prima volta nella “Scala del calcio”) è sembrato tornare ai numeri di sempre? Sono state avanzate varie ipotesi: album non particolarmente ispirati, e di cui alla fine i suoi fans si sono stancati, la crisi che sta iniziando a colpire anche il mercato degli spettacoli dal vivo, il mancato ricambio generazionale e la conseguente età media – sempre più alta – della gente che oggi va a vederlo (e che magari a volte preferisce rimanere a casa la sera) etc.

Di certo c’è che ora il “Liga” sembra proiettato verso una pausa di riflessione dalla quale dovrà uscire ancora più forte di prima, anche perché nel 2020 ci saranno da festeggiare i trent’anni di carriera, e le soluzioni da adottare potrebbero essere tante: un tour celebrativo (magari incentrato sul primo omonimo album, quello di “Balliamo sul mondo” e “Piccola stella senza cielo”) in situazioni selezionate, una serie di concerti nei palazzetti, un ritorno nei teatri o magari un mega evento al Campovolo. Sicuramente, allo stato attuale, è sconsigliabile ripetere l’esperienza di esibirsi in tanti stadi di provincia oltre alle usuali location delle grandi città. Per il resto, staremo a vedere cosa Luciano deciderà.