Era il giorno successivo all’ultima data dello Start Tour, tenutasi allo stadio Olimpico di Roma. Un tour che, come dice Ligabue, gli avrà anche dimostrato un grande amore da parte del pubblico presente, ma lo ha altresì indotto, necessariamente, a qualche riflessione perché sono stati anche molti gli spettatori persi per strada rispetto alle precedenti esperienze live del rocker di Correggio.
“Ne avevo bisogno – ha aggiunto Ligabue – visto che da un anno e mezzo non vi avevo davanti. E ora, dopo la paura di non poter più cantare del 2017, è fantastico sentire la mia voce a pieno regime anche se (fortunatamente) sommersa dalle vostre. La produzione (e quindi lo spettacolo) che stiamo portando in giro è una delle nostre migliori di sempre (e non verrà ridotta in nessuna situazione), la band è in formissima e il cantante c’ha più voglia che mai”.
Di certo c’è che ora il “Liga” sembra proiettato verso una pausa di riflessione dalla quale dovrà uscire ancora più forte di prima, anche perché nel 2020 ci saranno da festeggiare i trent’anni di carriera, e le soluzioni da adottare potrebbero essere tante: un tour celebrativo (magari incentrato sul primo omonimo album, quello di “Balliamo sul mondo” e “Piccola stella senza cielo”) in situazioni selezionate, una serie di concerti nei palazzetti, un ritorno nei teatri o magari un mega evento al Campovolo. Sicuramente, allo stato attuale, è sconsigliabile ripetere l’esperienza di esibirsi in tanti stadi di provincia oltre alle usuali location delle grandi città. Per il resto, staremo a vedere cosa Luciano deciderà.
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