“Il lupo”, il nuovo singolo di Misch. L’intervista

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“I ritornelli ampliano la mente dell’ascoltatore, facendolo immedesimare nella descrizione di eventi bellissimi che tutti i giorni avvengono, ma che magari non conosciamo o non vogliamo conoscere”

misch il lupoDa venerdì 25 giugno è in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali “Il lupo”, il nuovo singolo di Misch. Il lupo è un invito alle persone a pensare che spesso siamo tristi per cose banali, che ci lamentiamo e che si soffermiamo solo su ciò che ci accade attorno a noi stessi o alle poche persone vicino a noi. Mentre la vita presenta ogni giorno cose bellissime che magari non conosciamo direttamente o non vogliamo conoscere, come ad esempio un cieco che torna a vedere, un sordo sentire, un prete che dopo tanti pensieri ritrova la fede. Durante diverse notti Misch, cerca di trovare una produzione musicale innovativa, trovando un equilibrio tra melodie classiche (con il pianoforte come strumento principale) e melodie più elettroniche e futuristiche.

Misch ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Il lupo” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?

Il Lupo è una canzone divisa in diverse parti. La prima strofa è autobiografica, dove parlo di me, di ciò che provo giorno dopo giorno e di come vorrei fosse il mondo. Racconto delle mie emozioni e stati d’animo. Nella seconda strofa invece parlo di una ragazza che realmente conosco e che forse in passato credevo potesse diventare la donna della mia vita, ma così non è stato. Le parole che ho usato per descrivere questa ragazza, la fanno quasi immedesimare in una realtà platonica. I due ritornelli principali, descrivono alcuni momenti odierni della vita. Ad esempio il fatto di un cieco che torna a vedere, di una mamma che piano piano vede il proprio figlio che cresce, di un prete che per anni dubitava della sua fede ma che poi ritrova la pace e la religione. I ritornelli si staccano sia testualmente che musicalmente dal resto della canzone, proprio per mettere in risalto quelle azioni descritte. Alla fine della canzone, mi rivolgo direttamente alla ragazza di cui parlo, chiedendole di non lasciarmi mai, anche se non mi dovesse amare, le chiedo di starmi vicino per non farmi affondare proprio perchè lei come me è “diversa” e sogna un mondo migliore.

Cosa vuoi trasmettere con questo brano?

In principio mi piacerebbe poter trasmettere agli altri un pò di spensieratezza (dato il brutto periodo che il mondo ha vissuto causa pandemia), ma ciò che davvero vorrei, è che gli ascoltatori, si immedesimassero nelle persone descritte nei ritornelli, perchè spesso siamo fermi (mentalmente), dimenticando azioni che avvengono tutto i giorni. Pensate di uscire di casa e vedere un matto che corre in cerca della propria mente, di un vecchio ubriaco che balla per strada o di un lupo in “trans” che ulula alla luna.

Che tipo di accoglienza ti aspetti?

Il singolo è uscito Venerdì 12 Giugno, e non mi sarei mai aspettato di arrivare a così tante persone. Ora la strada è lunga e in salita, non mi aspetto niente di preciso: vediamo che succede. Di certo mi sono subito messo al lavoro per il prossimo singolo, perchè la musica mi fa troppo bene.

Come nasce il tuo progetto musicale?

Quest’anno mi sono dedicato moltissimo alla produzione musicale. Un giorno ero in camera e in cinque minuti mi è venuta la melodia del pianoforte. Da lì giorno dopo giorno mi sono trovato a tu per tu con il software musicale, il pianoforte, un foglio bianco e una penna nera. Amo scrivere e produrre di notte, con poca luce. Trovo la notte un momento intimo e unico. Il mio progetto nasce per tre motivi: sento il bisogno di comunicare, di trasmettere ciò che provo, di versare lacrime e inchiostro su un foglio bianco. A parlare di persona mi sento un pò goffo e impacciato; mi piacerebbe far conoscere un “mood” di musica un pò particolare. Nel singolo “Il Lupo” la musica è protagonista. ho provato a cercare strumenti classici e sovrapporli a un genere un pò più elettronico. Il testo è l’antagonista: ho deciso di non “cantare” troppo, ma più che altro di raccontare. Ogni parola è scritta su misura sulla produzione; ho deciso di ringraziare la Musica stessa per il fatto che nonostante io abbia avuto momenti delicati nel corso della vita, mi è sempre stata vicina. E per questo mi sentivo quasi in dovere di dedicarmi ad essa in modo attivo, sapendo suonare e produrre. Ogni giorno di più penso che la Musica sia il mio respiro.. se per più di poco tempo non sento musica, mi agito!