VENEZIA – La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla Sanità e alle Politiche sociali, Manuela Lanzarin, ha approvato il piano per il potenziamento della rete regionale di cure palliative in età adulta e pediatrica per l’anno 2023. Si tratta di un documento tecnico, mirato ad individuare le azioni da implementare per il raggiungimento degli standard previsti a livello nazionale e contenente un attento monitoraggio dell’insieme dei trattamenti rivolti ai malati di particolari patologie al fine di migliorare la loro qualità della vita, riducendo il livello di sofferenza e dolore.
“Dal flusso di dati aggiornato costantemente, emerge un grande lavoro portato avanti negli ultimi anni – sottolinea l’assessore Lanzarin – I risultati sottolineano un’azione condotta nella consapevolezza di compiere una grande operazione di civiltà come lotta al dolore e al disagio della malattia ma anche di sostegno alle famiglie che si trovano a fronteggiare situazioni estremamente difficili legate alle condizioni dei loro cari. Il raggiungimento degli standard nazionali, per il Veneto costituisce la prosecuzione di un impegno che è stato già abbracciato da anni. Significa proseguire il cammino di umanizzazione delle cure che è un pilastro della programmazione e la conferma di una scelta di grande umanità, oltre che un servizio prezioso ai pazienti che più soffrono e ai loro familiari”.
“In Veneto, nel 2022 – sottolinea l’assessore alla Sanità – sono stati assistiti in cura palliativa domiciliare, infatti, 11.642 pazienti oncologici, per complessivi 330.297 accessi, dei quali 57.466 da parte del medico palliativista. L’assistenza domiciliare è un grande caposaldo della rete come lo sono gli hospice. Nello stesso anno la percentuale regionale dei pazienti deceduti a causa di un tumore assistiti domiciliarmente o in hospice ha raggiunto il 56%, superando la soglia del 50% indicata dal Ministero. I risultati sono stati più che confortanti su tutto il territorio con punte del 67,5% come nella Ulss 8 Berica”.
Per quanto riguarda gli hospice, in Veneto ne esistono oggi 24 in grado di garantire 231 posti letto complessivi con una presenza media giornaliera di 170 pazienti. Il 91% dei ricoveri è oncologico, escludendo l’hospice pediatrico che conta in prevalenza altre patologie. “L’hospice pediatrico di Padova, per il quale quest’anno abbiamo approvato, per quanto di nostra competenza, il percorso per il riconoscimento di IRCSS, si conferma una grande realtà – aggiunge Lanzarin – Tra le prime strutture sanitarie di questo ambito, offre una risposta a tutto il Triveneto. L’anno scorso ha ospitato 161 piccoli pazienti per un totale di 285 ricoveri. Le patologie più presenti sono malattie del sistema nervoso o di origine perinatale e malformazioni congenite. Solo il 5% dei ricoveri, infatti, è dovuto a tumori”.
Tra i vari indirizzi, il piano per il potenziamento della rete regionale di cure palliative in età sia adulta sia pediatrica per l’anno 2023 propone la costituzione di un gruppo di lavoro composto dai membri del Coordinamento regionale per le cure palliative e la lotta al dolore ed esperti della società scientifica di riferimento (SICP) per la stesura di un documento che sia prioritario al fine di fornire una guida alle aziende per il percorso di accreditamento, di suggerire strategie, anche di riorganizzazione interna e di utilizzo delle nuove tecnologie, e proporre uno standard minimo di personale dedicato alle cure palliative, facendo riferimento a quanto suggerito da documenti internazionali e dalla letteratura scientifica.