“Io non ho visto niente”, il nuovo singolo di Emily Breva: l’intervista

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emily brava

“Ho scelto questo brano perché io stessa per anni ho accettato una situazione che non mi faceva stare bene e mi piacerebbe condividere questa storia con altre persone nella speranza che arrivi anche a loro quell’urlo di liberazione che accenda in loro una scintilla per reagire”

Da venerdì 7 maggio è disponibile in rotazione radiofonica “Io non ho visto niente” (Maninalto !), il nuovo singolo di Emily Breva. Il brano, disponibile in digitale da mercoledì 5 maggio, apparentemente parla di una storia d’ amore complessa dove la protagonista è una donna che vede il proprio uomo con un’altra ma finge, finge di non vedere. Perché lo fa? Forse per tanti motivi, perché sa che lui è più giovane di lei e ha bisogno in un certo senso di vivere una vita che a lei non appartiene più, lo ama talmente tanto che in apparenza tollera questa situazione ma dentro si distrugge, dentro non trova pace.

Emily Breva ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Io non ho visto niente” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?

E’ un brano che apparentemente parla di una storia d’amore complessa dove la protagonista è una donna che vede il proprio uomo con un’altra ma finge, finge di non vedere. Perché lo fa? Forse per tanti motivi, perché sa che lui è più giovane di lei e ha bisogno in un certo senso di vivere una vita che a lei non appartiene più, lo ama talmente tanto che in apparenza tollera questa situazione ma dentro si distrugge, dentro non trova pace. Questo si collega a mio avviso a più realtà non necessariamente di natura sentimentale. Ci sono situazioni nella vita reale dove a volte si fa finta di non vedere qualcosa che non ci piace, che non troviamo corretto, che ci fa soffrire e che ci fa ingoiare bocconi amari o che, semplicemente per poco coraggio, decidiamo di non cambiare. Questo fare finta però porta solo a consumarci e a distruggere la nostra personalità tanto da non sapere neanche chi abbiamo realmente davanti. Nello special infatti la protagonista della canzone grida il “non sapere”, è un urlo di liberazione che spezza qualcosa di questo vortice in cui è entrata.

Cosa vuoi comunicare con questo brano?

Ho scelto questo brano perché io stessa per anni ho accettato una situazione che non mi faceva stare bene e mi piacerebbe condividere questa storia con altre persone nella speranza che arrivi anche a loro quell’urlo di liberazione che accenda in loro una scintilla per reagire.

Che tipo di accoglienza ti aspetti?

Quella che sarà… prima la musica degli emergenti si ascoltava uscendo di casa e andando a qualche concerto nel pub del paese e lì che dopo un concerto ci si sentiva accolti nel bene o nel male…si scambiavano opinioni costruttive su quello che la tua musica aveva dato. Ora e soprattutto nell’ultimo periodo la musica si ascolta prevalentemente in casa e il pubblico è dietro a uno schermo e non si capisce mai a pieno quello che effettivamente passa…Per quello mi auguro di tornare presto a fare qualche live per capire effettivamente come verrà accolta la mia musica.

Come ti sei avvicinata al mondo della musica?

Molto naturalmente, da piccola amavo cantare e inventare parole , crescendo poi ho capito che non potevo fare a meno della musica tanto che mi ha influenzato in molte mie scelte di vita. Ho sempre cercato di indirizzare i miei studi verso scuole musicali, e sono circondata di amici che hanno la mia stessa passione. Il mio mantra di vita è…vivere, scrivere e suonare!