La delicatezza dell’indefinito nelle armoniose opere di Piera Bachiocco

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arabesque piera bachiocco

L’approccio alla vita di ciascun artista emerge in maniera marcata delle opere che contraddistinguono il suo percorso, malgrado i cambiamenti di stile che molto spesso i creativi sentono il bisogno di compiere per evolvere, per trovare nuova linfa e per assecondare l’espressività alla propria fase di vita. La protagonista di oggi mantiene come filo conduttore la morbidezza con cui sposta il suo sguardo sulla realtà percepita, o semplicemente osservata, divenendo dunque la caratteristica che identifica ogni sua opera.

Nella prima metà del Ventesimo secolo si concretizzò l’esigenza per larga parte del settore creativodi essere in grado di esteriorizzare un mondo interiore che troppo a lungo era rimasto legato al concetto più classico della bellezza, dell’esteticamente perfetto in nome del quale ogni sentire dell’esecutore dell’opera doveva essere messo in secondo piano. Vi fu un solo movimento degli inizi dell’Ottocento in cui le emozioni presero il sopravvento e divennero dominanti, parlo del Romanticismo e nello specifico di quello Inglese di cui William Turner fu uno dei massimi esponenti. Quella fu la base poi ripresa, modificata e adattata ai differenti stili, che tracciò un percorso differente, più rivolto all’individualismo, alla percezione del singolo attraverso cui l’ambiente esterno veniva interpretato; nel Novecento l’esigenza di liberare le emozioni attraverso il linguaggio figurativo divenne addirittura predominante sia nei movimenti più analitici e mentali, come il Cubismo e il Surrealismo, sia in quelli decisamente più istintivi come l’Astrattismo Lirico e l’Espressionismo Astratto. I più distanti dalla figurazione si spingevano in un territorio inesplorato, quello dell’indefinito, perché la parola d’ordine per ogni tipo di manifestazione emotiva non poteva che essere Libertà, da ogni schema, da ogni regola, da ogni gabbia che avrebbe solo limitato il libero fluire delle sensazioni. Molti di questi artisti si sono espressi in maniera travolgente, quasi irruenta, come se il comunicare fosse generato da un bisogno troppo a lungo trattenuto, svelando così il loro approccio alla vita e alle emozioni, mentre altri hanno mostrato una natura più morbida, riflessiva, delicata; tra questi non possiamo non ricordare Cy Twombly e Joan Mitchell, entrambi orientati a una narrazione poetica della loro interiorità, sebbene con modalità differenti, più lirico e impalpabile Twombly con le sue tonalità chiare ed eteree che contribuivano a scoprire il suo animo morbido, quasi timido, e più poliedricamente effervescente Mitchell le cui opere a volte sognanti e altre turbinose esprimevano sempre lo sguardo positivo e romantico attraverso cui osservava il mondo.

cielo mare piera bachiocco
1 Cielo, mare

Piera Bachiocco, artista marchigiana, ha vissuto per metà della sua vita all’estero assorbendo e raccogliendo emozioni, sensazioni, colori, profumi dei luoghi visitati che poi narra nelle sue opere in cui, come per gli espressionisti astratti, la forma definita è troppo limitante, inadeguata a lasciar fuoriuscire un mondo interiore pieno, ricco, inarginabile eppure morbido, mai irruento, mai eccessivo. Le tonalità scelte si accordano perfettamente a questa modalità equilibrata, molto vicina e quasi una sintesi tra Twombly e Mitchell, mitigata dalla consapevolezza dell’artista che non è necessario lasciarsi travolgere dalle emozioni, dall’istinto, perché in fondo è molto più piacevole convivere con esse, accoglierle e permettere loro di permeare e di arricchire la quotidianità in virtù del loro avvolgente calore.

rinascita piera bachiocco
3 Rinascita

In alcune opere la Bachiocco non può fare a meno di far affiorare una leggera figurazione, perché vi sono alcuni momenti, sembra suggerire l’artista, che possono essere legati solo e unicamente a quel determinato episodio, quel frammento di vita che rimane indelebile nella memoria; la tela Rinascita rappresenta un esempio di questa parte della produzione dell’artista, con la donna in primo piano, protagonista della delicata fase descritta nel titolo, che sembra addentrarsi nell’incognita del futuro, narrato dallo sfondo astratto, che però non rappresenta una minaccia, non fa paura tutt’altro, sembra essere pronto ad accoglierla per condurla in una dimensione diversa, nuova, in cui può rigenerarsi e costruire un nuovo percorso.

golden palm piera bachiocco
4 Golden palm

La grandezza espressiva di Piera Bachiocco si rivela però nel momento in cui si sposta verso l’Espressionismo Astratto perché attraverso quel bisogno di lasciar fluire le proprie emozioni riesce a coinvolgere l’osservatore nel suo mondo delicato, nello sguardo gentile e aperto attraverso il quale osserva l’esterno come l’interno, la realtà che la circonda e il complesso mondo intimo e spirituale, in entrambi i casi interpretandone l’oggettività che così diventa soggettività.

L'eleganza del bianco
5 L’eleganza del bianco

Non esiste circostanza, luogo, accadimento che possa essere in qualche modo distaccato da ciò che chi osserva sente, percepisce, in modo individuale, sembra suggerire la Bachiocco, perché ogni punto di vista e di osservazione può dar vita a una realtà differente rispetto a quella di un’altra persona e dunque non si può che prendere atto di questo e dare voce alla propria emotività senza pensare di imporre, di trascinare verso di sé l’opinione dell’altro bensì indicando semplicemente il proprio percorso emozionale.

Una sottile musica
6 Una sottile musica

In Una sottile musica l’artista descrive l’attimo in cui una melodia l’ha conquistata, inducendola a fermarsi e lasciarsi avvolgere dalle note che hanno generato in lei una piacevole magia, la sensazione che in quel preciso istante contasse solo quell’abbandonarsi alla dolcezza di un’emozione piccola, apparentemente insignificante, eppure in grado di modificare l’umore, il corso di una giornata. Le tonalità sono sfumate, delicate, per amalgamarsi con la leggerezza che la sensazione ha generato in lei, ascoltando quegli accordi.

fredde atmosfere piera bachiocco
7 Fredde atmsofere

E ancora, in Fredde atmosfere Piera Bachiocco evidenzia la bellezza che può emergere anche da un mondo, un paesaggio, una sensazione, apparentemente glaciale eppure a suo modo pieno di energia, il fascino di un distacco che è solo esteriore ma che può nascondere risvolti più caldi, più poetici, più coinvolgenti esattamente in virtù del mistero che si cela sotto le superfici fredde eppure in grado di trasmettere sottili emozioni forse meno intense, meno palesi, meno avvertibili a un primo impatto ma non per questo meno forti.

allegoria piera bachiocco
8 Allegoria

Le opere in cui emerge in maniera forse anche più palese l’animo delicato e sorridente di questa artista, raccoglitrice di emozioni, sono quelle nelle quali l’interiorità si apre al mondo esterno, in cui lascia zampillare fuori impressioni e commozione, tutto ciò che ha appreso ad assorbire nel suo lungo girovagare per il mondo, un mondo differente da quello in cui è nata e che le ha insegnato a lasciarsi conquistare proprio da quella differenza e in virtù di essa amarlo; Allegoria e Arabesque, l’immagine in copertina articolo, narrano proprio di questa fuoriuscita dolce di esperienze raccolte dallo sguardo e che sono giunte fino all’anima, nel momento in cui devono essere estrinsecate. Piera Bachiocco ha esposto le sue opere in numerose collettive in Italia e all’estero, ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il più importante il Premio alla Carriera ricevuto nel 2018 a Montecitorio, Roma, ed è inserita nei più importanti cataloghi italiani dedicati all’arte contemporanea come l’Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini e il Catalogo dell’Arte Moderna Giorgio Mondadori.

PIERA BACHIOCCO-CONTATTI
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