La Digital Art di Nadi Adatepe, per interpretare e svelare l’essenza nascosta di tutto ciò che accade (IE)

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paris and abduction

Andare a indagare e scavare sui significati più profondi degli eventi o dei fenomeni che intorno a noi si verificano e che fanno parte di una quotidianità distratta in virtù della quale spesso dimentichiamo di fermarci a riflettere, è prerogativa di un ampio gruppo di artisti per cui la sostanza è prioritaria rispetto alla forma e permette loro di esprimere un’interiorità sensibile e attenta a tutto ciò che ruota loro intorno. Il protagonista di oggi ha un approccio profondo ma al tempo stesso liberale nei confronti delle sue opere, come se esse stesse fossero uno spunto di riflessione per l’osservatore.

L’epoca contemporanea nasconde infinite sfaccettature sui possibili modi di intendere e interpretare gli eventi, più o meno grandi, che si susseguono e che scardinano quel bisogno di certezze assolute che sia in campo scientifico, sia in quello tecnico e medico, si è compreso non possono esistere perché le evoluzioni spesso rivoluzionano convinzioni precedenti. Da qui sorge un modo di approcciare la realtà più empatico, più possibilista, più aperto a interpretazioni e alla mutevolezza che dona a chi osserva la libertà di interpretare gli eventi sulla base del proprio punto di vista, del proprio personale percorso e della propria unica sensibilità. Nadi Adatepe, artista nato a Instanbul ma residente a Oslo dal 1990, sperimenta su se stesso la tendenza a una trasformazione, a una ricerca della propria naturale identità, che lo conducono dopo aver sentito la necessità di esprimersi attraverso vari settori artistici, a trovare un canale creativo tutto suo, quello nel quale si sente più a suo agio, la Digital Art.

slave 2020
1 Slave (Schiavo)

Durante la metà degli anni Cinquanta del Novecento due matematici e programmatori, lo statunitense Ben Laposky e il tedesco Manfred Frank, danno vita alla Computer Art basandosi sulle ricerche del costruttivismo e del razionalismo della Bauhaus e utilizzando un oscilloscopio attraverso cui una funzione matematica riesce a proiettare un’immagine. Da quel momento in avanti si apre nell’arte una frontiera completamente nuova e inedita che viene adottata da alcuni artisti e resa il loro unico mezzo di espressione per la molteplicità interpretativa e per la versatilità dell’approccio da cui partire per dare vita alle immagini. Se da un lato è possibile modificare e stravolgere uno scatto fotografico iniziale per dar vita ad altro, scomponendo figure e soggetti e trasportandoli in realtà e scenari completamente differenti da quelli originari o semplicemente fotoritoccandoli grazie all’uso di pennelli elettronici e filtri, dall’altro l’immagine stessa può essere generata in tutto e per tutto dal computer, attraverso i frattali – figure in cui un singolo motivo viene ripetuto su scale crescenti o decrescenti -, dando vita in quel caso al puro Astrattismo, o per meglio dire a un Espressionismo Astratto Digitale. È esattamente quest’ultimo il metodo che contraddistingue lo stile di Nadi Adatepe, abile narratore di emozioni attraverso un linguaggio che apparentemente può avere poco di emotivo ma che è talmente malleabile da adattarsi alla sensibilità del singolo artista allo stesso modo di come il pennello diventa il collegamento tra interiorità e tela di quelli che scelgono un approccio pittorico più tradizionale.

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2 Abstracted II (Astratto II)

La filosofia di Adatepe parte dal concetto relativista che non esista un punto di vista univoco, una verità assoluta o un’interpretazione universale a tutto ciò che l’essere umano vive e sperimenta e dunque le sue immagini artistiche, composte dal nulla attraverso la ripetizione di forme piccolissime che unite compongono una realtà più grande e visibile, rappresentano un suo modo per evidenziare quanto tutto ciò che è visto e passivamente accettato per come appare, può avere invece un’essenza, un’identità differente se osservato da un punto di vista diverso.

streetdog 2020
3 Streetdog (Cane di strada)

Andare oltre è la parola chiave delle opere di Nadi Adatepe, quel fornire un’apertura, una serratura per la porta delle infinite possibilità, una tendenza a lasciare all’osservatore la libertà di assorbire emotivamente il senso dell’opera e di dargli la propria soggettiva interpretazione emotiva, il suo personale significato osservando ciò davanti a cui l’artista lo pone, senza imporre una traccia se non attraverso il titolo che diventa semplicemente guida e punto di partenza da cui ampliare un’individuale ricerca interiore. Ciò che conta davvero per Adatepe è toccare i tasti interiori, quelli che spesso hanno bisogno di essere stimolati per fuoriuscire dal luogo sicuro dentro cui l’uomo contemporaneo tende a rifugiarli, accendere il focus su interrogativi esistenziali che spesso dimentica di osservare perché chiuso nella visione generalizzata che non si pone domande bensì accoglie come corrette risposte fornite da un esterno dal sé che invece ha la capacità di liberarsi dalle reti in cui, più o meno consapevolmente, si incastra.

bird nest 2020
4 Bird nest
captive 2020
5 Captive
insurrection 2020
6 Insurrection
slavery digital 2020
7 Slavery digital

La denominazione dell’opera, Bird nest (Nido d’uccello), Captive (Prigioniero), Insurrection (Insurrezione), Slavery digital (Schiavitù digitale), diviene spunto per approfondire i concetti suggeriti ma anche mezzo per indurre l’osservatore a perdersi nell’immagine e lasciare che l’energia lo travolga e lo coinvolga per tirare fuori le sensazioni più forti, intense, irrazionali che necessitano di essere espresse. Questa accezione filosofica è alla base delle sue creazioni artistiche, accezione da lui stesso definita ‘concezione reciproca’ proprio per la sua caratteristica di aprire la mente mettendola in connessione con la singolarità di chi osserva che dà, di conseguenza, una sua interpretazione alle mille possibilità e opzioni della realtà visibile. Nadi Adatepe è approdato allo stile attuale dopo diversi anni di sperimentazione con altri stili, e dal 2019 ha partecipato a importanti mostre collettive in Germania, in Belgio e in Italia, le sue opere sono inserite in prestigiose pubblicazioni internazionali e ha vinto numerosi premi d’arte.

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