“La luna e la gatta” di Takagi e Ketra è già in vetta

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“La luna e la gatta” di Takegi e Ketra feat. Tommaso Paradiso, Jovanotti e Calcutta

Alla scoperta del testo del nuovo singolo prodotto da Takagi e Ketra con la collaborazione di Tommaso Paradiso, Jovanotti e Calcutta

“La luna e la gatta” è il nuovo singolo prodotto da Takagi e Ketra con la collaborazione di Tommaso Paradiso, Jovanotti e Calcutta. Pubblicato il 1 marzo 2019 ed il video il 21 marzo 2019 sul canale Vevo-YouTube dei produttori, l’inedito ha riscosso un immediato successo balzando in vetta alle classifiche con il suo ritmo e testo indie pop e sta già invadendo le rotazioni ponendosi on air.

Un featuring che esagera in tre cantautori tutti a loro personale modo energici, contraddistinti da una genialità estrosa e non da ultimo da una barba pronunciata, i “tre barboni”.

Tommaso Paradiso ha scritto l’intero testo sulla strumentale di Takagi e Ketra e con il provino della sua interpretazione si è inserito Jovanotti che al secondo ascolto non ha resistito a mettersi di fronte il microfono per intonare il singolo. Non paghi Takagi e Ketra hanno cercato un terzo featuring. Calcutta ha detto si, ascoltando il singolo inviatogli da Ketra in notturno.

Ecco che il singolo nasce in piena fusione di talenti che ispirati dalla passione si abbinano e creano una energia allegra e di successo.

“La luna e la gatta” parla di un amore forte che lo fa stare come una gatta/ che guarda dalla finestra/ la luna che cade in un lago dipinto di blu/ e ci caschi anche tu/, un amore che lo fa stare in contemplazione proprio come i gatti che si volgono alla luna affascianti dal suo mistero irraggiungibile e lo fa cadere in una situazione di abbandono e sperdimento che però non rinnega.

L’amore non è una scusa/ ma giuro mi sono perso/ non è stata una bella avventura/ però mi è piaciuta lo stesso/ c’era la luna in un lago/ che emanava il suo riflesso/ e una banda suonava lontano una musica blues/ ci saresti cascata anche tu/ cantano in coro nell’ultima strofa a descrivere l’intensità di un sentimento che non è svanito, che batte ancora come eco di un rapporto scivolato via e di cui non vi è per nulla pentimento. L’amore che lo dondolato al chiaro di luna elegante e romantica, l’amore che ha perduto ma che l’ha fatto entrare in una scia di invisibile sentire travolgente e poetico.

Il video dipinge in chiave cartoon i tre cantautori che come il corpo di ballo sono animalizzati in gatti. Scorrono le parole del testo e intanto si inscena l’atmosfera di una band che suona una musica blues in un spazio similare ad un trasandato e vintage garage mentre i gatti sul tetto ballano cavalcando i tetti sempre più vicini alla luna e alla sua algida e fredda luce.

Sembra di essere calati nelle immagini dei mitici “Gli Aristogatti” dove la notte si fa da palcoscenico e segna la dimensione di magia trasognante di riverbero di uno smarrimento dolce e totale. La notte che cade e mete a tacere i contorni così come la ragione e quanto sia di pensato. “La gatta e la luna” invoca dunque la dimensione onirica con il suo sottile porsi in collegamento agli astri lontani ed intoccabili e ancora di più a quella stessa potenza brillante pone in relazione la bellezza di un amore che è stato intenso e che attraversa lo spazio/ i chilometri gli anni luce.

Divertente e spensierata in apparenza, la nuova canzone di Takagi e Ketra cela invero significati profondi scanzonati in modalità indie pop e cartoon utilizzando tre geniali talenti dello scenario italiano attuale.

TESTO LA LUNA E LA GATTA – TAKAGI E KETRA

Gli alberi pescano pescano
L’anima di questo mondo
Immergendo le radici e abbracciando l’equatore
Vorrei tu facessi lo stesso con la mano sul mio cuore
Quanto mi guardi negli occhi vorrei finire nel frullatore
Ma dimmi come si può stare bene anche quando si è lontani
E non sento la tua voce ormai da troppe settimane
Dimmi come si può stare vivi
Anche senza respirare
Posso soltanto deglutire
Singhiozzare
Cantare nella testa
Questo motivo che mi fa
Stare come una gatta che guarda dalla finestra (in un vaso)
La luna che cade in un lago dipinto di blu
E ci caschi anche tu
Nel cielo la notte è romantica
Venere bacia Orione
Senza sapere dove
Senza sapere come
Vorrei tu facessi lo stesso
Chiamandomi col mio nome
L’amore attraversa lo spazio
I chilometri gli anni luce
Ma dimmi come si può stare bene anche quando si è lontani
E non sento la tua voce ormai da troppe settimane
Dimmi come si può stare vivi
Anche senza respirare
Posso soltanto deglutire
Singhiozzare
Cantare nella testa
Questo motivo che mi fa
Stare come una gatta che guarda dalla finestra (in un vaso)
La luna che cade in un lago dipinto di blu
E ci caschi anche tu
Amore non è una scusa
Ma giuro mi sono perso
Non è stata una bella avventura
Però mi è piaciuta lo stesso
C’era la luna in un lago
Che emanava il suo riflesso
E una banda suonava lontano una musica blues
Ci saresti cascata anche tu