La necessità di evadere da un contesto sociale statico in “Luna”

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La “Luna” è la rappresentazione della possibilità di trovare un luogo sicuro in un momento storico e sociale in cui abbiamo dimenticato il valore della sana socialità e ci scopriamo nostalgici delle piccole cose

Dal 24 settembre è disponibile in rotazione radiofonica “Luna”, nuovo brano di IoZ già presente su tutte le piattaforme di streaming dall’8 settembre. Il bisogno di evadere dalla realtà che si traduce in un viaggio immaginifico tra i pianeti del Sistema Solare: la luna, a cui deve il titolo il nuovo brano di Ioz, è la prima tappa dell’itinerario fantastico che vede protagonisti due ragazzi desiderosi di uscire fuori dalla routine quotidiana, spingendosi oltre i confini del mondo che conosciamo.

IoZ ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Luna” è il tuo nuovo singolo, di che cosa si tratta?

Luna rappresenta la necessità di evadere da un contesto sociale statico che, anche il periodo storico che stiamo vivendo, ha influito a rendere sempre più vuoto. Una realtà in cui non sembrano più importare neanche “le cene e i caffè”, che hanno perso in qualche modo il loro valore. Ecco allora che la luna diventa la destinazione di un viaggio, volto a ritrovare una propria dimensione.

Cosa vuoi trasmettere con questo brano?

Il brano, come accennavo prima, vuole trasmettere un messaggio positivo, una possibilità. Il viaggio metaforico è il viaggio che in qualche modo ognuno di noi può compiere dentro e fuori se stesso, per riscoprire il valore delle cose e trovare la propria dimensione nel mondo, in un periodo in cui, in effetti, regna l’insoddisfazione e l’unica forma di contatto sembra ormai essere quella dello schermo.

C’è anche un videoclip, come si caratterizza?

Il videoclip, diretto e girato da Kevin Pretini, in arte Nethax è ambientato per larga parte nel Relais Castel Bigozzi, e per quanto riguarda le scene “sulla Luna”, nell’ambientazione delle Crete senesi. La storia, che vive a cavallo tra sogno e realtà, è incentrata su una giornata tipo della quotidianità e sulla delusione che ne deriva. La visione in sogno dell’astronauta sulla Luna prende forma nel momento in cui lo stesso astronauta, al mio risveglio, lascia una borsa con una tuta e un casco, proponendo la possibilità di rendere il mio sogno di evasione, realtà. La conclusione del video rappresenta la mia presa di posizione e la mia scelta di “tuffarmi”, di fronte all’incredulità del mondo, in una dimensione altra.

C’è stato un momento in cui hai pensato di mollare tutto?

Il mio percorso nel mondo musicale, in particolare quello hip hop/rap, è iniziato sette anni fa. L’approccio del primo periodo, nonostante per me fondamentale, non aveva di fronte a sé obiettivi ben definiti e questo dopo qualche anno mi portò a prendere “una pausa” dal percorso. Dal momento dell’incontro con Alessio Cappelli (AC.), il mio attuale produttore, abbiamo invece fin da subito voluto costruire un mondo e un’identità musicale nostra. Questo mi ha portato ad esprimermi come artista e ad avere degli obiettivi chiari, che ho scelto di perseguire e che tuttora sto perseguendo, passo dopo passo. Stiamo lottando per questo percorso, e non abbiamo intenzione di mollare.