[lessness] ci racconta il suo nuovo EP V. [to the hearts that ache]

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lessnessVenerdì 19 febbraio 2021 è uscito il nuovo EP di [lessness], il progetto solista di Luigi Segnana che, reduce dalla pubblicazione del primo full length dal titolo Never Was But Grey (2019), torna con un nuovo disco: un EP che rappresenta un momento di transizione dove rivivono, in versione più intima e acustica, alcuni dei brani di Never Was But Grey, traslandone le sonorità su un piano interpretativo più diretto ed emotivo. Il tutto in attesa di un nuovo secondo album nato durante il complicato periodo del lockdown, nel corso del quale Luigi Segnana, in mancanza del suo basso (fatalmente in manutenzione), ha sperimentato nuove sonorità minimaliste indirizzandosi verso l’uso di pianoforte e chitarra acustica.

L’artista ci ha gentilmente concesso un’intervista.

V. [to the hearts that ache] è il tuo nuovo EP, di che cosa si tratta?

V. [to the heart that ache è un Ep di quattro tracce nato con il fine di sottolineare un momento di transizione, un ponte tra il disco uscito nel 2019 “Never Was But Grey” e il nuovo disco di prossima uscita che si intitolerà “Void” e uscirà nella primavera 2021. Nell’Ep rivivono, in versione più intima e acustica, alcuni dei brani di Never Was But Grey, traslandone le sonorità su un piano interpretativo più diretto ed emotivo. Le canzoni sono state registrate solo con strumentazione acustica, senza l’utilizzo del basso, solo con chitarra acustica, violoncello e pianoforte (e qualche campione di batteria). Il titolo dell’Ep è da leggersi in accezione positiva, una dedica ai cuori che ancora riescono ad infiammarsi, appassionarsi, soffrire e scuotersi dal cinismo e dall’opportunismo.

Cosa vuoi trasmettere con questo lavoro?

Di norma una volta pubblicate le canzoni non mi tormentano più, invece, questa volta, alcune canzoni di “Never Was But Grey” hanno continuato a ronzarmi attorno a tenermi sveglio. Avevano bisogno di trovare un po’ di pace, avevano bisogno di essere vestite in maniera diversa. Per questo ne ho fatto una versione acustica che volesse rispecchiarne l’essenza e lo spirito con cui sono state composte originariamente e trasmetterle cosa nude e crude a chi avrà voglia di ascoltarle.

É previsto un nuovo secondo album, ci puoi dare qualche anticipazione?

In primavera uscirà un nuovo full lenght di 10 pezzi, il secondo dopo “Never Was But Grey”. L’album sarà la naturale prosecuzione di questo Ep, avrà delle sonorità acustiche e delle linee vocali più lineari e dirette. Rispecchierà il periodo che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, è stato scritto in pieno periodo pandemico, per la prima volta registrato, suonato, arrangiato e prodotto in totale solitudine, nella ricerca della semplicità. In primo piano ci saranno le canzoni più che gli arrangiamenti.

Come nasce il tuo progetto musicale?

Nasce nella malinconia dei tramonti della mia terra trentina, negli inverni lunghi e freddi. Nella neve. Sotto la pioggia. Nasce come catarsi, un modo per liberarmi da sensazioni negative e da cattivi pensieri cristallizzandoli nella musica e, pertanto, esorcizzarli. Non è importante il modo, il genere o lo stile solo l’emotività.