Marco Furio Forieri ci parla del suo nuovo brano “Muoviti e Balla”

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marco furio forieri

“Ero un po’ annoiato da questa malattia globale e ho seguito la missione Mars 2020 lasciando la Terra per gli spazi siderali. Dopo il rover Perseverance e il drone Ingenuity, questo brano è la cosa più interessante che sia arrivata da Marte”

Dal 14 maggio è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “Muoviti e Balla”, nuovo singolo di Marco Furio Forieri. La staticità intermittente a cui siamo obbligati in questo particolare momento storico può alimentare un irresistibile desiderio di alienazione che ci spinga oltre questa realtà, fuori da questo mondo: il nuovo brano di Marco Furio Forieri, dal titolo “Muoviti e Balla”, trascina l’ascoltatore proprio in un viaggio come questo. Il brano ha un’impronta pop-dance ed è arricchito da una produzione elettronica e da interventi di tromba e sax; vede, inoltre, il coinvolgimento di Frank Martino (chitarre e programming), Edoardo Brunello (sax) e Marcello Faggionato (tromba e flicorno).

Marco Furio Forieri ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Muoviti e Balla” è il tuo nuovo brano, di che cosa si tratta?

Un brano Pop con inserti elettronici, c’è comunque la presenza di strumenti suonati con sax tromba e flicorno in primo piano. Brano molto ballabile ma lo dice lo stesso titolo, con finale trip-pop.

Cosa vuoi trasmettere con questo lavoro?

Io cerco di trasmettere sempre allegria. E’ chi ascolta che ci troverà via via quello che più gli piace. Dopo l’anteprima video i messaggi che mi sono arrivati avevano più o meno questo tono:” Figata!”, “Spaziale”, “Bombardata”,”Marco davvero bellissimo il video e la canzone!!! Bravissimo!”,”Grande Furio…..beo el toko ….bea l’idea…..base ke spaka….beo tuto!”

Che tipo di accoglienza ti aspetti?

Mi piacerebbe che questo sia uno dei brani che si ascolteranno nelle feste per l’estate 2021. Dopo un anno e mezzo di rigore penso che si affronterà l’estate con più voglia di divertirsi che nei primi 20 anni del 2000.

Come nasce il tuo progetto musicale?

Sono del 1962 e sono cresciuto con i dischi jazz e classico moderno di mio padre, il cantatuorato italiano delle mie sorelle, il reggae ed il folk di mio fratello. Io ci ho aggiunto una dose di funk. Mio nonno era mandolinista e mio padre chitarrista. Io ho segiuto prima le orme di uno poi dell’altro per poi dedicarmi al sax soprano. Ho studiato nella scuola del Suono Improvviso ed ho partecipato fattivamente ai più interessanti progetti veneziani quali Pitura freska e Zoo Zabumba. Nel 2002 ho fondato il gruppo ska-jazz degli Ska-J per fondere le melodie e armonie jazz ai ritmi jamaicani. Ora, per provarle tutte dal mio primo disco Furiology del 2016 mi sono immerso nella musica pop sopratutto elettronica.