Moti dell’anima e sentire interiore nell’Astrattismo di Silvia Rago

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infinito

Esistono artisti che hanno bisogno di gridare le proprie emozioni e farle fuoriuscire in modo prorompente dall’interno verso l’esterno senza che l’impulso riesca a trattenere il pennello e il suo poggiarsi sulla tela; ne esistono altri in cui l’atto espressivo può avvenire solo dopo una riflessione profonda, una propria presa di coscienza tra l’io interiore e come si trasforma alla luce di ciò che vive. Silvia Rago appartiene a questo secondo gruppo, andiamo a scoprire perché.

L’Astrattismo raccoglie in sé molti sottogruppi che sono caratterizzati prevalentemente dal modo di liberare e dare voce all’interiorità di ogni singolo artista e che ne diviene la forma maggiormente identificativa. Da Mondrian a Pollock, da Kandinsky a Klee, da Rothko a Still passando per Malevic, hanno tutti creato una linea personale che ha dato vita a nuove declinazioni dell’Astratto: Costruttivismo, Informale, Suprematismo, Raggismo, Espressionismo Astratto da cui poi si sono formate nuove generazioni di artisti, i contemporanei di oggi, che hanno saputo mediare tra le distinzioni del passato e l’attenzione all’emotività, al moto interiore, che è diventato imperativo e urgente esprimere nel presente. L’approccio alla pittura di Silvia Rago, calabrese di nascita ma bergamasca d’adozione, è molto intimo, è una connessione tra le profondità della sua anima e ciò che, a seguito di quell’immersione dentro sé, sente la necessità di raccontare; e lo fa in modo morbido, quasi sussurrando e suggerendo all’osservatore quali emozioni può ricevere guardando la realtà dal punto di vista positivo, quanto da ogni tipo di esperienza oggettiva possano fuoriuscire sensazioni profonde e decisamente diverse da quelle che si percepiscono a un primo distratto sguardo.

ninfea dell'acqua
1 Ninfea dell’acqua

La meditazione e la consapevolezza di ciò che ruota intorno alla vita diventano fondamentali per arricchirla quella stessa esistenza, colorandola di sfumature e di pieghe che non esisterebbero se si guardassero le cose in maniera netta e rispondente a schemi troppo delineati e limitanti.

caos dei pensieri
2 Caos dei pensieri

L’opera Caos dei pensieri rappresenta la libertà della mente di vagare in ogni dove senza per questo sentirsi disorientata, il colore di fondo infatti è un rassicurante celeste pastello, come se la Rago volesse sottolineare l’importanza di lasciarsi anche andare a un momento di confusione perché è solo dopo il disordine che si possono ricomporre pensieri e idee nuovi e molto più solidi, più consapevoli; stessa sensazione si percepisce davanti al dipinto intitolato Meditazione, in cui la presa di coscienza delle emozioni ne permette la crescita e la possibilità di raccogliere le idee in modo cosciente, equilibrato, perché è solo attraverso la capacità di guardare all’interno di noi che è possibile raggiungere il nostro centro e la maturità emotiva.

meditazione
3 Meditazione
spirito del bosco
4 Spirito del bosco

Nell’opera Spirito del bosco il contrasto tra colori terreni, come il verde e il marrone, contribuiscono a dare l’impressione che attraverso quella connessione, quel legame forte tra radici solide e foglie fragili e volatili che si aggrappano al tronco che l’essenza della natura dà il meglio di sé, lo spirito del bosco, inteso come vita naturale, può trasformarsi in luogo in cui perdersi per ritrovare l’importanza delle piccole cose.

vite interrotte
5 Vite interrotte

Anche in un dipinto come Vite Interrotte – in questo caso la Rago utilizza la tecnica mista per dare maggiore enfasi al messaggio che desidera far fuoriuscire -, il senso della perdita e della violenza viene legato al dolore, più che alla rabbia, indignazione per ciò che quotidianamente accade ma ciò che arriva sulla tela è un’emozione che prima è passata dall’interno dell’anima, andando fino in fondo alla sofferenza, e poi è stata manifestata, senza più la violenza della rabbia che, tutto sommato, avrebbe solo avvicinato la descrizione a quella dell’atto, indegno, di compierlo l’atto di violenza.

leggerezza
6 Leggerezza

I percorsi della nostra esistenza, suggerisce la Rago, sono passaggi necessari per raggiungere una consapevolezza più elevata, per costruire la capacità di accettare gli eventi come parte del cammino lungo il quale apprenderemo a cogliere il positivo di ciò che accade e apprezzeremo il piacere della Leggerezza, descritta con i colori tenui e pastello dell’aria, della volatilità delle sensazioni, di quell’attitudine a sorridere delle cose che rende l’esistenza molto più piacevole. Silvia Rago, artista autodidatta ma da sempre affascinata dal mondo dell’arte, dal gesto creativo pittorico, ha all’attivo molte collettive in Italia e all’estero e personali che l’hanno portata all’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori, conquistati dalla sua capacità di toccare i tasti dell’anima con la semplicità e la morbidezza di chi quegli stessi tasti li ha presi in mano e guardati da vicino, li ha compresi, li ha accettati ed è cresciuta emotivamente grazie alla loro intensità.

SILVIA RAGO – CONTATTI
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