Mutui: Italia prima sui tassi variabili ma cara sui fissi

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ROMA – L’Italia è al top in Europa per le condizioni dei tassi dei mutui variabili ma si colloca agli ultimi posti per quelli fissi. A stilare la graduatoria, fotografando la situazione attuale delle condizioni offerte agli aspiranti mutuatari italiani è Facile.it e Mutui.it. L’indagine si basa sulla rilevazione dell’andamento degli indici registrati online in 11 Paesi a inizio settembre, considerando una richiesta di finanziamento di 120.000 euro da restituire in 20 anni per acquistare un immobile del valore di 180.000 euro.

Sul fronte del tasso variabile (considerando sempre il TAN) nessuno, tra i Paesi analizzati, offre un tasso iniziale migliore di quello italiano; i tassi partono da 1,32%, 1,87% in Portogallo, 2% in Svizzera, 2,34% nel Regno Unito. Va detto però – si sottolinea nella nota di facile.it e Mutui.it che, a differenza del fisso, le distanze tra i Paesi rispecchiano solo la prima rata e, considerata la variabilità dei tassi, potrebbero modificarsi nel tempo a seconda dell’andamento dell’indice a cui ciascun mutuo è collegato. Guardando al tasso fisso, in Italia questo tipo di finanziamento viene proposto con un TAN a partire dal 2,89%, valore in netto aumento rispetto allo 0,80% da cui si partiva lo scorso anno.

Ora l’Italia si posiziona nei gradini bassi della classifica; solo Grecia e Germania hanno indici più alti con indici fissi che partono, rispettivamente, da 3,20% e 3,12%. Valori nettamente migliori per Spagna e Portogallo: i TAN rilevati partono, rispettivamente, da 2% e 2,10%. In Francia i TAN fissi partono da 1,80%. Allargando l’analisi all’Europa geografica emerge un quadro variegato: in Svizzera i TAN sono inferiori a quelli italiani e, per un tasso fisso, partono da 2,48%, mentre va decisamente peggio oltremanica, nel Regno Unito, dove partono da 3,76%.